Grosseto, 2 maggio 2014 - Dopo l'arrivo il 25 aprile (per una strana coincidenza giorno della Liberazione) del cassone S13, all'Isola del Giglio si sono interrotti improvvisamente i lavori nel cantiere della Costa Concordia. In realtà si è solo temporaneamente bloccata l'attività di posizionamento dei 19 cassoni che ancora devono essere applicati sulla nave arenata al Giglio per permettere al relitto di tornare a galleggiare. Dopo l’installazione del primo cassone, avvenuta il 26 aprile grazie alla chiatta Conquest MB1 e a una gru rotante, adesso altri due cassoni sono rimasti al largo del Porto.

L'effetto che gli isolani hanno avuto, vedendo la chiatta con i due 'colossi' in alto mare, è stato quello di due 'torri gemelle' galleggianti. Come si legge nel sito Giglionews, i lavori sono stati temporaneamente sospesi perché è ancora incerta la destinazione del porto per lo smantellamento e quindi anche il metodo di rimozione (traino o ausilio della nave-bacino Vanguard). "Se, infatti, - si legge su Giglionews - il relitto dovesse essere portato via con la Vanguard – la meganave olandese che ingloberebbe la Concordia per portarla presumibilmente in un porto estero – dovrebbe necessariamente essere svuotata di tutti i liquidi presenti al suo interno, per consentirgli di avere maggiore stabilità. Un’operazione che, una volta montati i cassoni, potrebbe essere fatta solo attraverso uno sversamento in mare dei liquidi stessi, cosa che provocherebbe un inquinamento ambientale. Oppure bisognerebbe prima trainare la Concordia in un porto intermedio, per svuotarla dei liquidi e successivamente caricarla sulla Vanguard. Da qui la necessità di sottoporre all’Osservatorio un progetto più dettagliato per ottenere le relative autorizzazioni".