Arezzo, 18 aprile 2014 - Un omicidio, sia pur almeno allo stato dei fatti colposo, che rischiava di passare quasi inosservato. Una donna, si chiamava Giulia Dei, muore un paio di sabati fa, il 5 aprile. Colpa di una caduta accidentale in casa e di un trauma cranico, è la ricostruzione che ne viene fatta, anche in paese. A Rosina, una frazione di Chitignano, uno dei gioielli della montagna casentinese.

Ma gli inquirenti non ci vedono chiaro e vogliono andare fino in fondo. Viene disposta l'autopsia: e dall'autopsia emerge una realtà decisamente più clamorosa. Un proiettile avrebbe provocato la morte della donna. Un proiettile con ogni probabilità vagante, sparato da una delle case intorno alla sua.

La ricostruizione è ancora in corso di chiarimento. Ma l'ipotesi prevalente è quella: per l'appunto che si sia trattato di un colpo sparato dalla finestra di una casa accanto, forse durante la pulizia dell'arma. Un proiettile che esce dalla finestra aperta e infila quella nella casa di fronte, colpendo una donna che in quel momento ha incrociato la traiettoria maledetta di quel colpo. Una doccia fredda, se confermata, perfino per chi ne ha già pianto la morte al funerale, che è già stato celebrato: e che si ritrovora davanti ad uno scenario del tutto diverso da ogni previsione.