Pisa, 16 aprile 2014 - UN SOLO pugno, sferrato all’improvviso, senza motivo, violentissimo. Soprattutto, fatale. Un «ko» letale. Inferto alla vittima da un passante, quasi certamente in stato di ebbrezza o drogato, poi fuggito insieme ai suoi amici che avevano invano tentato di fermarlo. Così, nel cuore del centro storico cittadino, nella notte tra domenica e lunedì, è stato aggredito un trentaquattrenne bengalese, morto ieri dopo un giorno di coma.

Da quasi un lustro in Italia, Zakir Hossain - in possesso di permesso di soggiorno, sposato e padre di tre figli (la famiglia vive nel Bangladesh) - lavorava al ristorante «Golden curry» che lo aveva assunto circa due anni fa. L’assurda e brutale aggressione è avvenuta pochi minuti prima dell’una a meno di 50 metri dal luogo di lavoro della vittima. La tragica scena è stata ripresa dalle telecamere della videosorveglianza (per fortuna numerose nella zona), sia quelle del Comune che quelle di alcuni negozi e locali.

DOPO aver finito di lavorare, Zakir Hossain era uscito dal ristorante e si era fermato sotto l’arco di via San Bernardo (una traversa di Corso Italia), probabilmente in attesa di alcuni suoi connazionali con i quali condivideva l’appartamento dove abitava, vicino a piazza delle Vettovaglie. Le immagini mostrano un gruppetto di quattro persone, proveniente dalla stazione, percorrere Corso Italia: uno di loro è in visibile stato di agitazione, tantoché un paio di suoi amici lo trattengono. Lui riesce, però, a divincolarsi e - senza motivo - si avventa sull’ignaro bengalese che colto di sorpresa e quindi senza potersi difendere, viene colpito da un micidiale pugno al volto.

Il poveretto crolla a terra, ma prima sbatte la testa contro lo spigolo del muro dietro di lui. Il quartetto fugge verso il ponte di Mezzo, alcuni testimoni (tra i quali i colleghi di lavoro della vittima) avvertono il 118 e tentano invano di soccorrerlo. Arriva un’ambulanza della Pubblica Assistenza che lo trasporta al Pronto Soccorso del policlinico di Cisanello. Senza che si sia mai ripreso, Zakir Hossain è stato dichiarato morto ieri pomeriggio. Le indagini su questo efferato e assurdo delitto - l’ipotesi di reato è omicidio - sono dirette dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Porpora che si avvale dell’ausilio dei poliziotti della Squadra Mobile e della Digos. Ieri, gli investigatori - che stanno visionando tutte le riprese delle telecamere della zona - hanno lanciato un appello a eventuali altri testimoni di farsi avanti, mettendosi in contatto con la Questura.

NESSUNO tra chi conosceva la giovane vittima riesce a spiegarsi una tale violenza. «Era un ragazzo serio, sempre sorridente. Pensava solo a lavorare per portare spedire soldi alla moglie e ai tre figli, mai avuto problemi con nessuno». Al più grande, 15 anni, il titolare del ristorante in cui lavorava offrirà la possibilità di studiare e un lavoro appena sarà maggiorenne. Intanto, tra le ipotesi che possano spiegare una tale improvvisa brutalità spunta anche quella del «knockout game», di cui Zakir potrebbe essere la prima vittima in Italia.

Lanciato sul web, non è certo un gioco, ma un fenomeno allarmante, che sembra diffondersi sempre di più, prima negli Usa e poi in tutto il mondo. Negli Usa si contano già almeno tre morti: giovani che aggrediscono in strada ignari passanti, senza alcun preavviso, provando a «stenderli» con un solo pugno, «per divertimento», e per dimostrare agli amici di essere capaci di farlo.

Tra le altre ipotesi al vaglio degli investigatori anche quella del razzismo o della "banale" follia. Le immagini in questo senso sono chiarissime: non c'è un diverbio prima dell'aggressione, non c'è praticamente contatto tra i due. Un raptus senza senso.

Cecilia Morello

Federico Cortesi