Lucca, 16 aprile 2014 - Un gioco in apparenza innocente, un raggio di luce colorata, quasi ipnotica, la curiosità di scoprire un nuovo «gadget» molto invitante. Ma quel gioco è finito davvero male per un ragazzino lucchese di 13 anni, che per colpa di un puntatore laser si è provocato gravi danni agli occhi: dal destro rischia addirittura di perdere quasi completamente la vista. Sembra quasi una di quelle leggende metropolitane che vanno tanto di moda e che raccontano episodi tanto incredibili quanto improbabili. Purtroppo è invece un caso realmente accaduto nei giorni scorsi, che ha gettato nello sconforto i genitori.

A raccontarlo è l’avvocato Arnaldo Belvedere, della sede lucchese dell’Aducons Toscana, che lancia l’allarme per questi puntatori laser, venduti alla stregua di giocattoli, ma che, con un uso improprio, possono essere pericolosi per la salute. Ed è stata proprio la famiglia del ragazzo a chiedere il suo intervento, affinché non accada ad altri bambini. «I fatti risalgono a poco più di un mese fa – spiega l’avvocato Belvedere – quando il ragazzino, in gita fuori Lucca con i suoi compagni di scuola acquista da una bancarella, per pochi euro, una di quelle pennette a puntatore laser che ogni tanto si vedono in giro. Giocandoci insieme ad un compagno, se l’è indirizzato negli occhi da vicino per diversi istanti».

Quando torna a casa, il tredicenne accusa diversi disturbi alla vista. Da un occhio praticamente non mette più a fuoco neppure da vicino. Allarmati, i genitori lo portano a Firenze all’ospedale pediatrico Meyer, dove gli vengono diagnosticate lesioni della retina ad entrambi gli occhi. «Al destro ha perso circa 4 diottrie – sottolinea l’avvocato – e secondo i medici proprio a causa del tipo di lesione non sono nemmeno correggibili con l’uso degli occhiali. Una sorte migliore è invece toccata all’occhio sinistro, dove per fortuna le lesioni non sono così serie da compromettere la vista».

In un primo momento i medici non riescono a spiegarsi come possa essere accaduto, poi, il ragazzo confessa di aver acquistato la pennetta laser e di essersela puntata a lungo negli occhi, così, per curiosità. Purtroppo le cattive notizie per la famiglia non finiscono qui: senza uno scontrino che ne attesti l’acquisto, non si può risalire a chi ha venduto al minore l’oggetto e per di più, il prodotto, probabilmente contraffatto e di fabbricazione cinese, non riporta dati che possano identificare il produttore, verso il quale rivalersi per il danno permanente subìto. I puntatori laser sono molto diffusi e sicuramente ci sono tanti prodotti seri e sicuri che riportano le avvertenze sulle precauzioni da seguire per evitare un uso improprio. «Purtroppo però – sottolineano ad Aducons Toscana – esistono anche prodotti contraffatti, venduti con leggerezza a minori che possono portare a gravi conseguenze come in questo caso».