di Stefano Guidoni 

Massa, 14 aprile 2014 - «Si può dare di più» e Andrea Bocelli ieri per la domenica delle Palme, di più lo ha dato eccome. E ha deciso di farlo tra gli applausi e le stretta di mano di decine di detenuti, che non vedevano l’ora di sentire la sua meravigliosa voce dal vivo. Accolto alla casa circondariale di Massa dal coro “Chi fermerà la musica” diretto da Margherita Mazzarella, sulle note del brano de trio “Moranti-Tozzi-Ruggieri”, vincitore del Festival di Sanremo 1987, il cantante ha varcato i cancelli della struttura penitenziaria apuana in compagnia della moglie Veronica Berti e di due dei tre figli, Amos e Matteo.

Ad accoglierlo la direttrice del carcere Maria Martone, visibilmente emozionata per l’arrivo del celebre artista ma anche perché consapevole che la relazione tra il gesto di Bocelli e la forza della musica, attribuiva un significato diverso, «a una domenica delle Palme che i detenuti pur lontani dalle loro famiglie, devono vivere senza sentirsi esclusi».

Presenti le più alte cariche e autorità politiche e militari cittadine e i rappresentanti delle istituzioni, a partire dal sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Maria Ferri. «Oggi abbiamo l’onore di avere tra noi il numero uno al mondo», ha sottolineato Sebastiano Sorrentino, a cui la direttrice del carcere ha attributo il gran merito della visita di Bocelli ai detenuti.

«Buona domenica delle Palme a tutti — il saluto di Andrea Bocelli ad una sala gremita — se non fosse stato per questa visita, a cui attribuisco un significato particolare, stamani avrei dormito volentieri. E non garantisco per la mia voce — ha detto sorridete — appena svegliato non si sa mai cosa possa accadere». Dopo l’attimo di suspense tra i detenuti, desiderosi di sentirlo cantare, Bocelli si è accomodato al pianoforte e di fronte al pubblico incantato, ha eseguito il brano che tutti speravano, l’Ave Maria di Schubert. Applausi scroscianti, qualche urlo «Andrea sei il migliore» ed è stata la volta di Serenata il secondo brano.

Standing ovation spezzata solo dalle parole di Ferri, che dopo aver rimarcato che «il valore della musica è sinonimo di libertà e strumento per andare oltre i confini» ha domandato e ottenuto a nome di tutti i detenuti, l’atteso bis. E in virtù della nutrita presenza di meridionali, il maestro Andrea Bocelli ha optato per Funicolì Funiculà, altro brano storico.

La visita del cantante toscano è proseguita con la consegna dei doni realizzati nei vari reparti produttivi della struttura circondariale. Poi le domande di alcuni carcerati, il giro del carcere e infine il rinfresco preparato dagli stessi detenuti. Disponibile e sempre pronto a concedersi per firmare autografi e farsi immortalare con tutti coloro, ed erano tanti, che non hanno voluto perdere un’occasione irripetibile. Bocelli ha salutato tutti e dopo un’intera mattinata tra i carcerati, non ha escluso che si ripresenti la possibilità di tornar li per cantare.