Pisa, 10 aprile 2014 - SE DOVESSE essere rinviato a giudizio - per l’omicidio volontario della moglie Roberta Ragusa e la distruzione del suo cadavere - Antonio Logli non sarebbe comunque processato prima dell’inizio del prossimo anno. Questo secondo una (ragionevole e realistica) previsione dei tempi (lunghi, dura lex sed lex) di tutti i passaggi dell’iter giudiziario del «Mistero di Gello», successivi all’ormai imminente (16 aprile) conclusioni delle indagini preliminari (e certamente non dell’inchiesta, è bene rimarcarlo) sul marito della donna scomparsa la notte fra il 13 e il 14 gennaio 2012, dalla sua abitazione in via Dini a Gello di San Giuliano Terme. Andiamo con ordine. Dopo il fatidico 16 aprile Logli potrà più essere intercettato né pedinato. A quel punto - la legge non prevede termini temporali precisi - il pubblico ministero Aldo Mantovani notificherà all’indagato l’avviso della chiusura delle indagini preliminari. Successivamente il pm chiederà il rinvio a giudizio del marito di Roberta Ragusa. E così si arriverà - presumibilmente - alla fine di maggio, come ha ipotizzato nei giorni scorsi il procuratore di Pisa Ugo Adinolfi.

CONSIDERANDO che (almeno per il momento) in questa vicenda non sono implicati detenuti e che, quindi, e tenendo conto anche della pausa estiva giudiziaria (dal 1° agosto al 15 settembre), l’udienza preliminare sarà fissata verosimilmente (nel migliore dei casi ) non prima di ottobre o al massimo, comunque, entro la fine dell’anno. Si celebrerà davanti a uno dei tre dei quattro giudici - sarà il caso a decidere chi - dei gip del Tribunale di Pisa. Si tratta di Guido Bufardeci, Elsa Iadaresta o Giuseppe Laghezza: il quarto, Giulio Cesare Cipolletta è stato il giudice per le indagini preliminari e, quindi, avendo disposto dei provvedimenti (per esempio le intercettazioni), non potrà essere il gup. Nel caso di rinvio a giudizio il processo potrebbe essere fissato all’inizio o nella primavera del prossimo anno. In ipotesi c’è anche la possibilità che (almeno in primo grado) il processo - davanti a una corte di assise (due giudici togati e sei giudici popolari) non sia mai celebrato. Questo nel caso che Logli e il suo difensore (l’avvocato Roberto Cavani) scelgano il giudizio abbreviato. Con questo rito speciale si evita il dibattimento e la decisione viene presa nell’udienza preliminare, tendenzialmente allo stato degli atti. Inoltre, nella eventuale sentenza di condanna, la pena da irrogare è ridotta in concreto di un terzo secco, salvo in caso di ergastolo senza isolamento diurno, la riduzione a 30 anni di reclusione, e, in ipotesi di ergastolo con isolamento diurno, la riduzione a ergastolo senza isolamento diurno.
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