Firenze, 30 marzo 2014 - NON HA fatto in tempo neppure a disperarsi. A rendersi conto di quello che le stava capitando. La vista le si abbassava di giorno in giorno e a volte non riusciva a fissare lo sguardo.
Poi sono cominciati disturbi neurologici e motori. Un mese e mezzo e una delle poliziotte più conosciute e stimate in questura e nelle specialità dove aveva lavorato, se n’è andata.

La diagnosi è terribile: morbo della ‘mucca pazza’. Volgarmente chiamata così è una variante umana della malattia dei bovini comparsa in Gran Bretagna, dove è stata subito associata al consumo di carne di animali colpiti dall’Encefalopatia Spongiforme Bovina (Bse).

La forma umana è considerata una variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (Cjd) ed il suo nome è stato ufficializzato come «nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob» (vCjd) nel 1997, da un articolo pubblicato sulla rivista The Lancet. A scatenare la malattia nell’uomo è l’alterazione di una proteina naturalmente presente nell’organismo, chiamata prione.
Malattia che in Italia, prima della giovane poliziotta, ha mietuto ufficialmente 2 vittime, una in Sicilia nel 2009 e una a Livorno nel 2012.

«Era un’assistente capo di 49 anni, madre sempre attenta, benvoluta da tutti i colleghi di lavoro e dalla gente che ha avuto per qualunque motivo a che fare con lei. Una donna buona, sempre disponibile» raccontano le sue amiche.

Da quando ha cominciato ad accusare i primi disturbi è stata una corsa in discesa, verso il dolore, verso l’accettazione dell’ineluttabile. Non ce la puoi fare, non hai il tempo per metabolizzare tutto quello che ti sta accadendo. Di capire perché il tuo corpo non ti risponde più.
La decorrenza della malattia, che può avere una incubazione di diversi anni, anche 15 o più, è stata poi tremenda e in meno di 40 giorni, lei non c’era più.

Naturalmente non c’è nessun rischio per chi le è stato vicino perché la trasmissione della malattia da uomo a uomo non è mai avvenuta.
Questo non vuol dire che le autorità sanitarie, che hanno mantenuto riserbo stretto sull’evento per non creare allarme, non stiano facendo ricerche per risalire al momento di infezione della poveretta. Ripercorrere gli anni a ritroso per cercare di capire come e dove possa aver contratto questa malattia terribile.
I reperti per le analisi sono stati inviati all’istituto superiore di sanità a Roma dove avrebbero confermato la diagnosi di morbo di Creutzfeldt-Jakob.
La cerimonia funebre dell’assistente capo si è svolta ieri in forma strettamante privata nella cappella di un ospedale cittadino.

E’ di pochi giorni fa infine la notizia che un allevamento di bestiame nella località di Fthiotida, nella Grecia centrale, è stato messo in quarantena dopo che vi sono stati riscontrati due casi di mucche infette da Bse. I due animali malati hanno circa sei anni e risultano essere stati entrambi importati dai Paesi Bassi.