Firenze, 24 febbraio 2014 - E' vivo ma non sarà mai più libero. Libero di volare, di migrare come tutti i fenicotteri rosa fanno. Quello trovato al lago di Bilancino ieri e trasportato in una clinica veterinaria sabato notte non potrà mai più spiccare il volo perché l'incidente che ha avuto, finendo contro i cavi dell'alta tensione, comporta inevitabilmente l'amputazione di un'ala. A spiegarlo è il dottor Simone Scoccianti, veterinario e consigliere dell'ordine dei veterinari, che si occuperà dell'intervento e che ha curato l'animale dopo il trauma. "Lo abbiamo medicato con antibiotici e antidolorifici, ora è fasciato in modo che soffra il meno possibile - spiega Scoccianti - e abbiamo anche contattato un'oasi del Wwf in Maremma e il centro di recupero di Semproniano per permettere che torni in una specie di libertà, nelle sue condizioni è difficile sperare di più. L'alternativa sarebbe quella di trovare una voliera particolare".

Prima l'operazione poi verrà valutata la destinazione migliore. Intanto il problemi più imminenti sono due riguardano l'alimentazione dell'esemplare, perché i fenicotteri rosa si nutrono principalmente di alghe dei fondali, non facilmente reperibili, e la questione dei tralicci: "Il fenicottero stava migrando verso la laguna di Orbetello o forse verso la Sardegna, il suo compagno è morto andando contro lo stesso traliccio e questo - sottolinea Scoccianti - è il problema: l'alta tensione provoca tantissimi casi di questo tipo, con ogni genere di volatile, anche notturno. Occorre porre rimedio per tutelare gli animali".