La Spezia, 24 gennaio 2014 - «MAMMA, mamma, aiuto: mi volevano mettere in un furgone». Una frase agghiacciante, pronunciata da un bimbo di soli cinque anni, ha rotto la tranquillità di una famiglia e di un’intera comunità, quella di Follo, piccolo comune dell’entroterra spezzino ora alle prese con una psicosi da rapimento. L’episodio è avvenuto mercoledì pomeriggio. Edoardo (nome di fantasia per tutelare il piccolo e la sua famiglia) sta giocando nel cortile di un palazzo condominiale assieme a un ragazzino di dieci anni. Un uomo, probabilmente straniero, spunta dalla strada privata, si avvicina e, senza dire una parola, afferra per il polso Edoardo. Lo strattona in malo modo, prima che il compagno di giochi del piccolo intervenga in suo aiuto, urlando e prendendo di peso il piccolo. I due corrono a perdifiato all’interno del portone del condominio, mentre l’uomo per evitare di essere identificato guadagna la via di fuga più vicina per poi salire su un piccolo furgone, appostato a poca distanza dall’edificio, abbandonando in fretta la zona. Arrivato a casa, il bimbo racconta quanto successo.

Le sue parole gettano nel terrore i propri genitori. La madre si fa raccontare ogni dettaglio, e l’indomani bussa alle porte della caserma dei Carabinieri di Ceparana. Ai militari racconta nei dettagli quei terribili attimi vissuti dal figlio. Li mette nero su bianco, in una segnalazione che fa scattare immediatamente le ricerche sul territorio della bassa Val di Vara. «Mio figlio è terrorizzato, non vuole più uscire di casa. Non so cosa volessero fare, ma di certo non volevano giocarci assieme» spiega la giovane madre follese, ancora spaventata per l’accaduto. Le ricerche dei militari, come detto, sono scattate immediatamente, al fine di trovare riscontro alla segnalazione della madre del bambino. Cercano un furgone, quello utilizzato dall’uomo per allontanarsi, e altri dettagli importanti che potrebbero aiutarli a identificare il presunto bruto che avrebbe tentato di rapire il piccolo Edoardo. Non è escluso che, proprio per facilitare le indagini, vengano ascoltati dai militari dell’Arma anche il piccolo Edoardo e l’amico che era con lui in quel momento. Quanto accaduto ha avuto ben presto una forte eco in tutto il follese. Tante le mamme che già ieri mattina, davanti alla scuola del paese, cercavano l’un l’altra rassicurazioni su una vicenda che ha scosso non poco il territorio. «Non oso immaginare il terrore di quel povero bimbo e di quella povera madre, non si può stare più tranquilli neanche a casa nostra» il commento più ricorrente davanti ai cancelli dell’istituto scolastico, mentre sui social network post e commenti davano voce alla preoccupazione di mamme e papà. Paure, quelle di un rapimento, che avevano lambito il piccolo comune dello spezzino già alcuni mesi fa. Allora, erano stati i genitori di alcuni studenti a segnalare presenze poco raccomandabili nei pressi della scuola, con i carabinieri che, al termine di un lungo monitoraggio, non trovarono riscontro alla denuncia.