Arezzo, 19 gennaio 2014 - La Procura di Genova ha chiuso le indagini sulla morte di Martina Rossi, studentessa di 23 anni che nell'agosto 2011 precipito' dal balcone di un albergo a Palma Di Maiorca dove si trovava in vacanza con alcuni amici. La Procura ha emesso quattro avvisi di conclusione indagini a carico di altrettanti ragazzi aretini.

Due di loro, che vivono a Castiglion Fibocchi,  sono accusati di omicidio colposo come conseguenza di altro reato, omissione di soccorso e tentata violenza sessuale mentre gli altri due, che invece abitano nel capoluogo, sono accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni al pubblico ministero.

Il fascicolo per omicidio colposo sara' inviato alla Procura di Arezzo mentre quella per la falsa testimonianza restera' pendente ala Procura di Genova. Lo impone il codice di procedura penale che prevede per il caso di morti all'estero di cittadini italiani le indagini a cura della procura in cui viveva la vittima ma il processo nel tribunale in cui risiedono gli imputati. Il che significa che se si arriverà in aula, succederà al Palazzo di giustizia del Garbasso.

Le indagini, che vennero archiviate dalla magistratura spagnola sono state aperte dalla Procura di Genova su impulso dell'avvocato Stefano Savi, che tutela la famiglia della ragazza che aveva presentato una denuncia per fare chiarezza sul caso.

Martina Rossi era in vacanza a Palma di Maiorca insieme ad alcune amiche e strinse un rapporto di simpatia con il gruppo degli aretini. Dopo una notte brava una delle amiche si ritrovò nella stanza dei due aretini, mentre Martina finì in quella dei castiglionesi.

Lì non si è mai capito quel che sia successo. Ma ora la procura prefigura lo scenario che ci sia stato un tentativo di violenza sessuale per sfuggire al quale la studentessa genovese precipitò dal settimo piano dell'Hotel Santa Ana di Cala Majoir, a Palma, capitale delle Baleari.