Livorno, 4 novembre 2013 - "Invitiamo i bambini livornesi la domenica alla moschea per imparare l'arabo". Invito che arriva dal leader della comunità senegalese e della comunità straniera di Livorno, Mbaye Diop. Un invito che ha fatto discutere e che ha scatenato diverse reazioni anche da parte della politica. «La domenica mattina — racconta — nei locali della moschea i nostri figli imparano l’arabo. Non solo, si insegnano anche i principi fondamentali della religione islamica. Ecco che vorremmo coinvolgere i bambini livornesi in questa iniziativa, li invitiamo a venire la domenica mattina insieme ai nostri figli ad imparare questa lingua antica». L'iniziativa viene spiegata da Diop nell'ambito di un'intervista a La Nazione riguardante il Pd. Diop è un renziano convinto ed è parte attiva del partito a Livorno. 

E' entusiasta Diop quando racconta che «la cultura non ha colori — dice — e nemmeno frontiere. In questo progetto non ci sono ideologie, solo il tentativo di favorire l’integrazione tra culture diverse». Poi chiarisce «nessuno si deve convertire — dice sorridendo — solo conoscere più da vicino religioni diverse». Insomma, le porte della moschea ora si aprono ai giovanissimi livornesi per questa «contaminazione» davvero unica.

«L’arabo è insegnato da docenti che sono nel direttivo della nostra comunità — spiega Diop — e che conoscono molto bene anche l’italiano». Dunque tutte le carte in regola per trasformare la moschea in un luogo di integrazione tra cristiani e islamici.