Firenze, 9 ottobre 2013 - "Se dovesse ripetersi un evento climatico paragonabile a quello dell'alluvione di Firenze del 1966, molti guai li pagheremmo ancora". A parlare così è {{WIKILINK}}Franco Gabrielli{{/WIKILINK}}, capo della Protezione civile, in audizione alla commissione Ambiente della Camera.

Secondo Gabrielli, la prevenzione dei disastri, o almeno la mitigazione delle conseguenze degli eventi legati al dissesto idrogeologico, è ostacolata da "una babele di competenze".

Secondo Gabrielli, sui temi del dissesto idrogeologico, "registriamo una babele di competenze: Autorita' di bacino, Province, Comuni, Regioni".

Gabrielli fa l'esempio proprio della tragedia del 1966 e di quello che è stato fatto (o meno) per evitare che si ripeta: "Prendete la vicenda dell'Arno del 1966, quello che è stato fatto e quello che non è stato fatto. Per tutta una serie di meccanismi che sono andati a confliggere e sovrapporsi _spiega Gabrielli_ oggi i più avveduti sostengono che qualora dovesse ripetersi un evento climatico paragonabile a quello del 1966 molti guai li pagheremmo ancora".

Per il capo della Protezione civile, tutto ciò "è sconfortante per una vicenda che ci ha messo all'attenzione mondiale".