Arezzo, 22 settembre 2013 - "Stalking sull'autobus": l'allarme arriva dalla Cgil e scatta la denuncia dell'autista all'aggressore. Una conducente della Tiemme, in servizio nella città di Arezzo, è stata aggredita e colpita al viso da un passeggero.

Un episodio i cui precedenti risalirebbero ai mesi precedenti, sul filo delle offese e delle minacce sempre avvenute a bordo del mezzo pubblico, e che sarebbero poi continuate anche dopo l'episodio, avvenuto poche settimane fa.

Un'aggressione arrivata dopo un anno di offese e minacce, tanto da indurre la conducente, con il sostegno di Tiemme e del sindacato Filt Cgil, ad intraprendere un'azione legale per la sua tutela personale.

Secondo quanto si e' appreso, al momento dell'aggressione erano presenti due controllori, che stavano facendo verifiche sul bus. L'uomo avrebbe cominciato ad inveire contro l'autista e poi l'avrebbe colpita. E' stato fermato da vigili urbani che si trovavano nei pressi di una fermata e dai controllori presenti sul bus prima che la situazione degenerasse.

“Gli ho chiesto di sedersi o comunque di lasciare libera la visuale alla mia destra. Il posto di guida è stato probabilmente pensato per gli uomini e se una persona mi rimane vicina, finisce per bloccami la visuale. L’ho invitato con gentilezza. La sua risposta è stata aspra e volgare. Il tono offensivo. Si è comunque allontanato e pensavo fosse finita”.

Ma così non è stato. Era il luglio 2012 e da allora è iniziato l’incubo di Laura Padelli, autista Tiemme di 43 anni, di cui 10 passati alla guida dei mezzi pubblici di Arezzo.

“Il giorno dopo l’ho incontrato al bar della stazione dove stavo facendo colazione prima di prendere servizio. Mi ha guardato, mi ha ripetuto le frasi e le parole del giorno prima. Mi ha minacciato. Una vera e proprio aggressione verbale tanto che la barista lo ha invitato a smettere e ad uscire dal locale. Lui non si è fermato e mi ha “sfidato” ad andare fuori. Gli ho risposto che sarei uscita e che avrei telefonato ai dirigenti dell’azienda. Quando ho preso il cellulare si è allontanato”.

Un passo indietro, non una fuga. Il giorno dopo, sul marciapiede del terminal della stazione, ancora offese. “Ho provato non solo paura ma anche vergogna. Mi sono chiesto cosa avrebbero pensato le persone vicino a noi, quelle che poi sarebbero salite sul bus che avrei guidato”.

Molti mesi di incontri, di offese e minacce. “Era evidente che fosse un soggetto particolare e a disagio. Andavo avanti nella speranza che prima o poi la smettesse”.

Invece si è passati dalle minacce all’aggressione. “Lo scorso 8 agosto ero alla guida della 1D. Mi sono fermata in piazza Guido Monaco dove è sceso anche il controllore dell’azienda. Lui era seduto. Stavo per ripartire quando riprendono offese e minacce. Il controllore era ancora sul marciapiedi e quindi scendo per chiedere il suo intervento. Il collega sale sul mezzo e lo invita a scendere. La sua risposta è solo quella di rendere ancora più pesanti e gravi le offese nei miei confronti. Entrambi gli chiediamo di abbandonare il bus e a quel punto alza la mano e prova a colpirmi. Il pugno viene parzialmente deviato dal mio collega. Vedo una pattuglia della Polizia Municipale e chiedo il suo intervento”.

Laura Padelli viene sostituita alla guida ed accompagnata dal collega negli uffici della Tiemme. Mentre parla con il responsabile del servizio, l’uomo si presenta alla portineria dell’azienda in via Guido Monaco e al dipendente in servizio comunica che non ha ancora finito di picchiare l’autista.

“Da allora lascia “messaggi” ai miei colleghi autisti, non sale più, come prima, solo sulla 1D o 1S ma su molte altre linee. Mi cerca. Ammetto che ho ansia e paura. Non posso certo impedirgli di salute sull’autobus e nemmeno posso fronteggiarlo”.

Da qui la decisione di denunciarlo. Con il pieno sostegno dell’azienda Tiemme e del sindacato Filt e dell’intera Cgil.

“L’azienda mi è stata vicina fin dal primo momento ed è il suo avvocato che sta preparando tutti gli atti per la denuncia”.

Solidarietà anche dal sindacato. Alla conferenza stampa di questa mattina hanno preso parte i vertici della Camera del Lavoro, della Filt Cgil  e del Coordinamento donne Filt provinciale e regionale. Commento unanime di Alessandro Mugnai, Massimo Lanucci, Laura Bottai, Stefania Lombardi e Luisa Spadoni: “Laura chiede semplicemente il rispetto delle norme e la possibilità di poter lavorare in tranquillità, senza essere offesa o aggredita in autobus e per strada. La Tiemme ha fatto tutto quello che poteva fare in maniera rapida ed esemplare. Siamo di fronte ad un caso conclamato di stalking: sollecitiamo l’intervento delle autorità competenti”.