Siena, 8 luglio 2013 - Si ribalta il trattore muore a 16 anni: la tragedia a Castelnuovo Berardenga nel senese. La vittima era una promessa del calcio. Chissà quante volte si era seduto sul trattore. Quante volte aveva guidato quel mezzo per aiutare il padre nel campo, dividendo con lui la fatica e l’impegno di prendersi cura delle piante. Chissà quante volte aveva percorso quella terra di famiglia, conosciuta palmo a palmo, quel lembo di campagna che corre lungo la strada del Chianti Classico, alle porte di Siena. Eppure non gli è bastato. Sono stati proprio quel trattore, quella terra a tradirlo. A spezzare la sua giovane vita. Alessandro Pieri, diciassette anni ancora da compiere, giovane promessa del calcio, è morto così, ieri mattina, schiacciato dal suo trattore che si è ribaltato.

 

E’ morto sul colpo, sotto gli occhi del padre, incolpevole e impotente. Nell’assolata mattina di luglio, la campagna senese è squarciata dallo stridere sinistro di quei cingoli di ferro che, in pochi attimi, distruggono una famiglia e colpiscono un’intera comunità. Alessandro sta aiutando suo padre nel campo; il babbo dà il ramato alle piante, il ragazzo guida il trattore. Lì accanto ci sono delle frasche e una piccola scarpata, cinque o sei metri appena che disegnano il terreno ‘terrazzato’. Ma il giovane — come ricostruiranno i carabinieri intervenuti sul posto — forse non inserisce la marcia; perde il controllo del trattore che, ormai senza più attrito sul terreno, piomba giù, in un attimo. Si ribalta. Impietoso. Alessandro non riesce a saltare giù; né può far niente il babbo che è lì accanto ma che non riesce a intervenire, a tirarlo via, trascinarlo giù da quella trappola infernale.

 


L’unica cosa che può fare è chiamare immediatamente i soccorsi. Arriva il 118, arrivano i vigili del fuoco, insieme ai carabinieri, ma è troppo tardi. Alessandro è morto sul colpo, non c’è altro da fare.
La disperazione, il dolore, l’incredulità dilagano e dalla campagna arrivano fino a Siena, dove la mamma del giovane lavora come vigile del fuoco. Si insinuano tra le torri del castello medievale di Monteriggioni e, più in basso, negli spogliatoi del campo da calcio. Perché Alessandro, come tutti i ragazzi della sua età, ama il pallone. E’ un attaccante di talento e per due anni ha già vestito la maglia bianconera dell’Ac Siena. Per passare, poi, all’Asd Monteriggioni Chiantibanca, la società dilettantistica dalla casacca rosso-verde che solo pochi giorni fa, dalla propria pagina Facebook, lo aveva salutato, ora che insieme ad alcuni compagni era in partenza per una nuova avvenura, negli Juniores regionali di un’altra squadra.

 


Ma non ci sono più gli scarpini ad aspettarlo, Il sogno di Alessandro, il suo amore per il pallone, il suo carattere estroverso e sorridente si sono spezzati ieri mattina, in quel lembo di terra. Sotto il sole di luglio. Sotto gli occhi del babbo. Che adesso — insieme alla mamma, alla sorellina e a tutti gli amici — non può fare altro che aspettare di avere indietro il suo bambino. La salma, su cui il sostituto procuratore Nicola Marini ha disposto la visita esterna, dovrebbe essere restituita alla famiglia già nella giornata di oggi. Poi sarà il momento dell’addio.