Firenze, 18 giugno 2013 - L’INTERVISTA? Se paghiamo 15mila euro. Ha imparato bene a fare i suoi interessi O., una delle escort intercettate nello scandalo a luci rosse che ha travolto Firenze, la sexy studentessa ventisettenne che voleva sfondare nel campo della musica. «Buonasera, parlo con O.?». «Chi è?». «Sono una giornalista, vorrei farle alcune domande». Non si fa trovare impreparata, risponde a botta sicura: «Un’intervista? Sono 15mila euro, se vuole le lascio gli estremi del libretto postale». Una bella cifra per parlare. Ma restando in incognito. Dal suo letto sono passati almeno quattrocento uomini: «Gente di ogni tipo, anche politici, di sicuro non faccio nomi». Ma O. tiene a precisare che, con il giro di escort agli Hotel Mediterraneo e Villa Fiesole, lei non c’entra nulla.

«IO SONO LIBERA, nessuno mi ha costretto». Eppure il suo fidanzato è tra i 14 indagati — sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, le accuse — e, emerge dalle intercettazioni, a richiesta potevano lavorare anche in coppia. Bastava pagare. Soldi, sempre soldi. Ripete, «allora l’intervista? Se non sono 15mila euro vanno bene anche 12». È il bisogno di soldi che l’avrebbe spinta a fare marchette. «Lo faccio da anni, lo facevo da adolescente per pagarmi le mie cose, ancor prima di entrare in questo giro», dice. «Nel Nord avevo le mie amicizie». Poi O. è venuta a Firenze per studiare. «Cambio vita, faccio la scuola, metto la testa a posto». Non tutto va come spera. E ricomincia con la ‘vita’.

«PERDO il lavoro, che era a nero, e mi ritrovo senza una lira». È a questo punto che O. rientra nel giro che le consente di mantenersi. «Mi sono rivolta a una persona che secondo me poteva comprendermi e aiutarmi, che mi ha presentato altre persone. Da lì il passaparola». Il giro del gioielliere. Il giro dei due albergatori, il giro di professionisti, imprenditori, sportivi che cercavano in O., carina, disponibile e, requisito non da poco per gli affamati di queste avventure, italiana. Mentre è straniera, rumena, A. l’ape regina che racconta dell’incontro bollente con un funzionario di Palazzo Vecchio in un ufficio comunale. Nei primi mesi del 2012, A. ha alloggiato gratuitamente in un appartamento della cooperativa sociale ‘Il Borro’, di cui è stato amministratore, fino al 2009, l’assessore dimissionario Massimo Mattei. «Credevamo di aiutare una persona in difficoltà, non sospettavamo nulla», spiega l’attuale amministratore Alessio Gratelli.