Pisa, 12 giugno 2013 - «QUELL’UOMO mi era rimasto impresso: mi ero chiesta, infatti, perchè uno raccontava di avere una bellissima moglie e un’amante giovane e devota, andasse a cercare di fare sesso con una come me». Riferendosi al marito di {{WIKILINK}}Roberta Ragusa{{/WIKILINK}}, lo ha ripetuto (lo aveva già riferito ai carabinieri tempo addietro) ieri mattina in Procura, davanti al procuratore capo Ugo Adinolfi e al pm Aldo Mantovani, una donna che aveva conosciuto Antonio Logli tramite un sito per incontri a luci rosse e con il quale aveva avuto un unico rapporto sessuale tra il giugno e il settembre 2011, pochi mesi prima della misteriosa scomparsa della mamma Gello. La donna - una cinquantenne versiliese, separata e madre di due figli - ha anche detto che Logli le aveva confidato di vivere un matrimonio infelice e di non potersi separare per evitare gravi ricadute economiche.

«Riteniamo credibile questa signora — ha poi affermato il procuratore capo — che si è presentata spontaneamente e non ha alcun motivo di mentire. Dice di avere riconosciuto Logli vedendo il caso in televisione e, comunque, ce lo ha descritto minuziosamente anche in sede di interrogatorio. La testimonianza della donna rafforza la nostra tesi e ci indica anche un movente, quello economico, che è poi quello più diffuso negli omicidi che avvengono all’interno di una famiglia».


E COSI’, alla luce di questa testimonianza nei prossimi giorni gli investigatori interrogheranno un’altra volta — la nona, tra carabinieri e magistrati — l’amante di Logli, la ventottenne Sara Calzolaio, già sentita in Procura lo scorso 29 maggio. Tempi (ancora) lunghi, invece, per quanto invece riguarda il tanto atteso (dall’opinione pubblica) interrogatorio di Logli, il primo da indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il procuratore capo Adinolfi ha infatti preannunciato che il 7 agosto, alla scadenza dei termini, chiederà al gip Giulio Cesare Cipolletta (e certamente otterrà) l’ultima proroga semestrale prevista dalla legge per la durata delle indagini. In altre parole, specie in assenza ancora del corpo di Roberta, suo marito sarà interrogato solo il prossimo anno, ovvero poco prima del momento in cui la Procura dovrà necessariamente decidere se chiedere l’archiviazione oppure il rinvio a giudizio di Antonio Logli.
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