Firenze, 10 giugno 2013 - Cambiano gli alberghi, non la sostanza. A quasi un mese di distanza dalla vicenda relativa al giro di escort in due hotel fiorentini - il Mediterraneo ed il Villa Fiesole - si scopre che il vizietto di alcuni vip fiorentini non si è interrotto. Si è, probabilmente, soltanto trasferito, per alcuni. Per altri, invece, che non frequentavano le due strutture scoperte, tutto è andato avanti tranquillamente.

 

Tanto che un’inchiesta giornalistica, condotta da “Il Sito di Firenze”, ha portato alla luce quello che - in realtà - molti ‘aficionados’ sapevano già molto bene. Matteo Calì, che dirige il sito d’informazione on line, ha giocato a fare il cliente (“fermandosi - garantisce - al momento giusto...”), scoprendo che, adesso, gli hotel in voga si trovano in zona Cascine e Firenze-Pisa-Livorno.

 

La documentazione video prodotta dall’inchiesta dimostra come niente, in fondo, sia diverso rispetto ad un mese fa. A parte il dominio del sito per le prenotazioni delle prestazioni e gli alberghi. E’ proprio andando su uno dei portali di ricerca più noti che si arriva al sito escortforum.pw. Poi si può procedere con la scelta della ragazza, facendo riferimento ad un’agenzia e ad un numero telefonico con prefisso di Cipro.

 

Dall’agenzia si arriva - da una verifica, pare anche piuttosto semplicemente - a costo delle prestazioni, luogo ed hotel, dove raggiungere la prescelta con una certa discrezione. Una volta arrivati nelle vicinanze dell’hotel, basta inviare un sms.  A  quel punto si riceve l’informazione sul numero di camera ed il gioco è fatto. I messaggini sono li a dimostrare che il giro non è finito. Che con 160 euro ci si può intrattenere per mezz’ora, ma facendo una sforzo ed aggiungendo quaranta euro il tempo raddoppia.

 

L’sms indica la stanza 337, specificando di non passare dalla reception. Da dove, tra l’altro, si passa senza alcun problema. Nessuno chiede nulla. Si arriva all’ascensore e si sale. La stanza è alla fine di un corridoio, dove ci sono poche camere e - soprattutto - molta oscurità. Passano alcune turiste americane, ignare di tutto. Immancabile il cartellino, appeso alla porta: “Non disturbare”. Bussando, la ragazza viene ad aprire: tacchi alti, perizoma, autoreggenti ed inglese approssimativo. Un particolare che aiuta - nel caso si tratti ‘soltanto’ di un’inchiesta giornalistica - a darsi alla fuga proprio prima di chiudere il percorso.

 

Quello che resta è la convinzione che l’inchiesta, per il momento, abbia fermato l’attività in due alberghi, senza interrompere il servizio in altre strutture. Uscendo dall’albergo e rimanendo qualche minuto fuori, il politico di turno - volto piuttosto noto a livello locale - si materializza sul serio. Verrebbe da fermarlo per chiedere se lui, davvero, ha consumato il servizio.