Grosseto, 15 aprile 2013 - E' stata sospesa e rinviata a mercoledì 17  aprile l'udienza preliminare per il processo della Costa Concordia. Il gup ha accolto così le richieste dei difensori degli imputati che chiedevano tempo per studiare le richieste di costituzione di parte civile da circa 200 soggetti. In questo modo le difese hanno tempo di elaborare eventuali eccezioni contro la costituzione delle parti civili

Mercoledì l'udienza comincerà alle 9.30, sempre al Teatro Moderno di Grosseto

Sono 4200 le parti offese e la prima parte dell'udienza sarà molto tecnica, con l'appello delle parti offese. Ha partecipato all'udienza anche il comandante Francesco Schettino, che è entrato nel teatro di fretta senza fermarsi con i giornalisti e che, durante la sospensione (prima che venisse comunicata la decisione del rinvio) ha consumato un panino al bar del teatro.

 E intanto il Comune del Giglio chiede 80 milioni di euro di danni. Un punto-chiave è comunque la richiesta degli avvocati dei passeggeri per ogni naufrago: cinquecentomila euro di danni. Il pool di legali 'Giustizia per la Concordia' ha chiesto la cifra all'atto di chiedere la costituzione di parte civile.

LE FOTO DELLA MAXI UDIENZA

IL VIDEO DELL'ARRIVO DI SCHETTINO

In questa udienza ci sarà l'esame delle richieste di rinvio a giudizio contro Francesco Schettino e altri 5 indagati fatte dalla Procura grossetana al termine delle indagini sul naufragio della nave Costa Concordia all'Isola del Giglio. In questa prima fase il gup Molino ha previsto udienze fino al 24 aprile.

"COSTA PARTE CIVILE - "A parte le vittime Costa e' quella che ha subito i danni maggiori". Lo ha sottolineato l'avvocato della compagnia, Marco De Luca, entrando al Teatro Moderno di Grosseto dove a breve prendera' il via l'udienza preliminare della strage del 13 gennaio che ha causato la morte di 32 vittime. L'avvocato ha anche sottolineato che la compagnia si costituira' parte civile. "Abbiamo perso - ha concluso De Luca - una nave da 500 milioni. Chi commette un reato li deve risarcire".

"NON E' L'UNICO RESPONSABILE - Secondo l'avvocato statunitense John Arthur Eaves, Francesco Schettino non è l'unico responsabile del naufragio della Costa Concordia. Eaves rappresenta 50 passeggeri di diverse nazionalità, dei quali 5 statunitensi, e ha fatto causa a Costa e Carnival negli Stati Uniti.  "Abbiamo sempre detto - ha proseguito Eaves - che le compagnie Carnival e Costa hanno permesso che Schettino e altri capitani in molte occasioni siano andati troppo vicino alle coste: era una pratica comune, tollerata e forse anche incoraggiata, quindi chiediamo alla compagnia perché abbia permesso che questo accadesse sapendo il rischio che si correva, perché avesse un equipaggio non adeguatamente preparato e non capace di comunicare con il capitano". Eaves ha spiegato che il processo per la causa che ha intentato contro Costa e Carnival "si aprira' in California nel luglio 2013".

IL GIGLIO CHIEDE 80 MILIONI - Il Comune dell'Isola del Giglio ha chiesto per il naufragio della Costa Concordia danni quantificabili ''in almeno 80 milioni di euro''. Lo ha richiesto il legale del Comune, Alessandro Maria Lecci, chiedendo la costituzione di parte civile nell'udienza preliminare in corso a Grosseto. Nella cifra è calcolato il danno d'immagine per l'isola, ormai da tutti associata al disastro, dicono i legali. ''Senza dire poi - si legge ancora nell'atto di richiesta di costituzione di parte civile proposto dal Comune al gup attraverso l'avvocato Alessandro Maria Leggi - del piu' completo stravolgimento di una
delle piu' belle aree paesaggistiche del suo territorio e della sua costa, del porto, della vita dell'isola e della popolazione, cosi' come della macchina amministrativa'' che nei tempi successivi al naufragio
subi' un 'blocco', che secondo il Comune e' destinato a proseguire fino alla rimozione del relitto.

CIRO AMBROSIO: "SCHETTINO CHIESE DI AUMENTARE VELOCITA'" - Intanto Ciro Ambrosio, primo ufficiale di coperta quella notte, dice a Tgcom 24: "Schettino mi ordinò di usare il timone a mano, disattivai il sistema di navigazione integrata. Da quando Schettino ha preso il comando quella notte si è avvicinato maggiormente all'isola e nell'avvicinamento dell'isola il comandante decise di aumentare la velocità".

SALVATORE URSINO PARTE CIVILE - E anche Salvatore Ursino, ufficiale in affiancamento la sera del disastro sulla Costa Concordia, chiedera' di costituirsi parte civile contro la Compagnia Costa Crociere Spa'. Lo ha annunciato l'avvocato Antonio Langher, legale di Salvatore Ursino, ex indagato la cui posizione e' stata archiviata. ''Ci costituiamo parte civile contro Costa Crociere Spa per vedere riconosciuti alcuni suoi diritti - ha proseguito Langher - Prima di tutto non ha percepito i soldi che gli spettavano da contratto e, essendo tra i piu' giovani ufficiali della Compagnia, ha visto la sua carriera distrutta. Adesso infatti non e' imbarcato ma lavora in ufficio''.

IL FRONTE CODACONS - Dal canto suo il Codacons chiede una simulazione dell'incidente. Secondo i consulenti del Codacons, senza l'errore del timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin la Costa Concordia non sarebbe finita contro gli scogli dell'isola del Giglio. Per dimostrare quanto emerge dal modello elaborato da Bruno Neri, dell'Università di Pisa, l'associazione di consumatori ha depositato a gennaio in Procura, a Grosseto, una richiesta formale perché sia effettuata una simulazione di quanto accaduto la notte del 13 gennaio davanti all'isola. La simulazione avverrebbe con la nave gemella della Concordia, la Costa Serena, utilizzando "naturalmente non gli scogli, come punto di impatto, ma una boa", spiega Neri.

"L'errore del timoniere indonesiano è probabilmente, addirittura, determinante, ferme restando le responsabilità di Schettino e di Costa a terra. Fu il comandante ad accorgersi dell'urto che stava per avvenire: per questo diede l'ordine in modo così concitato, e poi frainteso dal timoniere".

L'AVVOCATO DI AMBROSIO: "CHIEDERE RITO ALTERNATIVO? VALUTERO' IN UDIENZA - ''Mi chiedete se potremo scegliere un rito alternativo? Non abbiamo deciso, sono scelte da fare sul momento nel corso dell'udienza preliminare, guardando come vanno le cose per il mio assistito''. Lo ha detto il difensore di Ciro Ambrosio, avvocato Salvatore Catalano, durante una pausa dell'udienza preliminare. ''E' chiaro che se sono sicuro del proscioglimento, posso fare per il mio assistito una scelta di rito alternativo'', ha continuato l'avvocato Catalano. Lo stesso legale ha definito ''fisiologica'' la richiesta di costituzione di parte civile di Costa Spa ''in questo tipo di processo dove tutti gli indagati sono imputati di colpa e dove Costa ritiene di aver subito un danno. Per quanto ci riguarda comunque non abbiamo nessun rilievo da fare ora'' alla richiesta di Costa ''semmai i rilievi li faremo in dibattimento''. L'avvocato Catalano ha anche detto che ''Ambrosio non parteciperà all'udienza preliminare a meno che non se ne presenti la necessità.

LA DIFESA DI SCHETTINO: "RISARCIRE? POTREBBE PERDERE LA CASA" - "La costituzione di parte civile di Costa è completamente assurda. E' ridicolo che l'azienda proprietaria della nave si costituisca parte civile contro un suo dipendente. Il comandante Schettino è uno che ha lavorato tutta la vita, è una persona normale: che risarcimenti del danno credete possa sostenere? Forse potrebbe perdere la casa ma nulla più''. Lo ha detto l'avvocato Francesco Pepe, del collegio difensivo di Schettino, ai giornalisti che gli chiedevano come avrebbe potuto risarcire eventualmente i danni.