Perugia, 29 marzo 2013 - "Quando quell’uomo col cappuccio mi ha sparato Alessandro gli è andato incontro, facendosi uccidere. Respirava male e sono stata io ad avvertire il 118".

Julia Tosti, fidanzata di Alessandro Polizzi, ieri mattina è stata dimessa dall’ospedale Santa Maria della Misericordia. Occhialoni scuri e una vistosa fasciatura sulla testa, per aggirare le telecamere è stata fatta passare da un’uscita secondaria del reparto di ortopedia nel quale è rimasta ricoverata per alcuni giorni, e insieme ai genitori ora si trova nell’abitazione della nonna.

Nella zona di via dei Filosofi, in linea d’aria a poche centinaia di metri rispetto all’appartamento di via Ettore Ricci, al civico 14, in cui si è consumato l’omicidio del giovane ventiquattrenne. "Non riesco a togliermi dalla mente Alessandro e quei drammatici momenti", continua a ripetere la studentessa ai familiari e ai tanti amici che hanno avuto occasione di incontrarla. Con loro, con la polizia e col pubblico ministero Antonella Duchini, Julia, 20 anni ancora da compiere, ha ricostruito i momenti più drammatici della sua giovane esistenza.

La ragazza ha parlato loro del portoncino dell’abitazione al terzo piano sfondato nel cuore della notte, dello spavento per i rumori e di quell’uomo incappucciato che ha puntato dritto verso la camera da letto in cui stava dormendo assieme a Polizzi. "Alessandro, il mio amore, mi ha salvato la vita. Il primo colpo è stato esploso contro di me, sono stata ferita ad un braccio, poi il mio fidanzato si è scagliato contro l’aggressore andandogli incontro e proteggendomi. Il killer ha fatto di nuovo fuoco e lui è rimasto ucciso. Povero amore mio".

Frammenti di immagine indelebili nella memoria della giovane. Tuttora comprensibilmente sotto choc per aver assistito ad un omicidio dal quale è riuscita a salvarsi solo per miracolo, considerando che la vecchia Beretta M34 si è inceppata.

Dall’ospedale è stata dimessa dopo essere stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico durante il quale i medici dell’equipe del professor Auro Caraffa le hanno estratto dalla mano il proiettile. "Ora Julia dal punto di vista fisico sta piuttosto bene - ha riferito il suo legale, l’avvocato Luca Maori -. Psicologicamente però è distrutta. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti perché il caso venga risolto al più presto. Apprezziamo particolarmente il riserbo assoluto nel quale stanno lavorando".

"Sono sconvolta per quello che è accaduto - sono le parole della giovane - ma ho piena fiducia nelle indagini".

Appena rientrata a casa Julia ha voluto lasciare un messaggio al "suo Alessandro": "Amore, mi dicevi sempre che dovevo tirare fuori il carattere perchè ero troppo fragile - scrive su facebook -. Ma ora tirerò fuori tutta la forza che è dentro per renderti giustizia. Amore, ora sono io la tua guerriera e tu combatterai sempre al mio fianco. Nessuno ci dividerà mai, lo dicevamo sempre, eravamo perfetti insieme e sempre sarà. Abbiamo combattuto e continueremo a farlo mano nella mano. Ti amo".
 

di Enzo Beretta