Grosseto, 25 febbraio 2013 -  SI ANNUNCIA un processo al vetriolo. Già in fase di udienza preliminare, fissata a partire da lunedì 15 aprile. Alle «pesanti» richieste di rinvio a giudizio depositate lunedì dai magistrati che indagano sul naufragio della Concordia, ieri ha replicato l’ex comandante della nave da crociera spiaggiata davanti all’Isola del Giglio dal 13 gennaio del 2012.

 

Schettino non ha gradito un passaggio delle spiegazioni del procuratore capo Francesco Verusio. In
particolare la frase: «Gestione criminale dell’emergenza». Non ci sta Schettino, accusato di omicidio
colposo plurimo, naufragio colposo, lesioni colpose, abbandono della nave e abbandono di persone
incapaci a sentirsi mettere addosso l’aggettivo «criminale».

 

«TUTTE le ricostruzioni hanno dimostrato — ha spiegato il capitano di Meta di Sorrento — che se non avessi gestito in quel modo l’emergenza, la nave si sarebbe inabissata di poppa dopo le 23, portandosi dietro migliaia di persone. E’ pertanto inaccettabile parlare di crimine». Anche se non è certo l’unico aggettivo «importante » che il procuratore Verusio ha utilizzato nei mesi per definire il comportamento dell’ex comandante della Concordia in occasione del naufragio. Basta pensare al quella «scellerata manovra» che
Verusio ha pronunciato fin da subito dopo il naufragio.

 

«IERI (lunedì, Ndr) — ha continuato Schettino riferendosi anche ad un intervento di commento
del procuratore Francesco Verusio— si è parlato della vicenda con le stesse parole di un anno fa,
peraltro, utilizzando aggettivi come criminale che nulla hanno a che fare con la gestione dello scenario
creatosi a seguito di un incidentedove l’obiettivo primario da raggiungere è stato quello di salvaguardare la vita umana e nient’altro».Ma che l’udienza preliminare potrà avere toni accesi, lo si percepisce anche dall’attenzione che gli stessi magistrati che hanno per più di un anno indagato sul naufragio del transatlantico di Costa Crociere, intendono mettere anche davanti al gup. Al termine del comunicato diffuso alla stampa per annunciare il deposito delle richieste di rinvio a giudizio, il procuratore capo Francesco
Verusio ha infatti sottolineato che «La Procura di Grosseto, in considerazione della eccezionalità
della tragedia e del numero delle vittime innocenti, seguirà la imminente fase processuale con lo
stesso impegno dimostrato sino ad ora, perché si arrivi, in tempi ragionevoli a sentenze giuste».
 

Cristina Rufini