Firenze, 13 febbraio 2013 - "L'Italia dovrebbe averne abbastanza di questo modo di governare. Negli ultimi anni sono stati fatti solo passi indietro". Ne è convinto Edoardo Nesi, scrittore e regista pratese, ora candidato alla Camera nella lista di Mario Monti, stamattina ospite nella redazione on line de La Nazione. Una passione per la "cosa pubblica" che ha sempre avuto ma che è maturata e si è concretizzata con l'arrivo  del Premio Strega per "Storia della mia gente": "Dopo la vittoria mi arrivarono moltissime testimonianze, richieste, invocazioni da parte di tante persone che mi chiedevano 'E ora cosa facciamo?'. Ecco pensavo di aver esaurito in quel libro la politica, credevo potesse bastare. Pian piano ho capito che non era così. E' vero, nel libro ho criticato Monti, ma poi ho preso coscienza che è stato colui che ci ha salvato dal baratro in cui l'Italia stava per cadere".

La scelta di Monti ha portato dunque a Nesi molti attacchi, soprattutto, come confessa lui stesso, dai suoi lettori. Inizia così la videointervista a Edoardo Nesi, con la confessione di un nuovo credo politico. "Candidarmi con Monti è stato un atto di grande coraggio, so che in apparenza può sembrare un cambio di giubba. Ma per me il professore ha avuto il merito di riportare l'Italia a una dignità internazionale". Poi un excursus veloce sui temi più disparati: i gay, la riforma Fornero, la scuola, la nota dolente della disoccupazione e i tagli alle Province.

 

NOZZE GAY - "Sono favorevole a qualsiasi tipo di unione tra le persone. Questa è una mia personale visione che non confligge con la lista. Credo che tra 10 anni di questi argomenti si riderà".

SCUOLA - "Si deve ripartire da zero. Il lavoro dei professori e di chi lavora nella scuola va rivalutato. Chi abbandona la scuola prima della maturità fa un danno gravissimo, per sé e per la società". 

DISOCCUPAZIONE - "Ci vogliono nuove imprese. Si devono creare aziende nuove che devono assumere. Si deve abbracciare la globalizzazione. Questo Prato lo ha sempre fatto. Si deve dare il denaro a chi ha idee".

PROVINCE - "Ho lavorato come assessore alla cultura per tre anni, non ho visto vagabondi o sprechi. Ho visto un grande tentativo, nonostante i tagli, di dare ugualmente dei servizi alla popolazioni. Non penso che lo stato vada tagliato perché dentro ci lavorano incompetenti. Quando si fanno dei tagli pensiamo anche alle persone he ci lavorano.