Pisa, 10 gennaio 2013 - E' orma passato quasi un anno dalla misteriosa scomparsa di Roberta Ragusa - che sembra essersi dissolta nel nulla la notte fra il 13 e il 14 gennaio dello scorso anno, dalla sua abitazione in via Ulisse Dini a Gello di San Giuliano Terme - e della bella e sfortunata contitolare dell’autoscuola «Futura» non si hanno notizie, né da viva né da morta. Dopo le reiterate ricerche sul territorio, avvenute in varie e diversificate tipologie di aree, con un imponente spiegamento di uomini e mezzi altamente specializzati, non è mai stato trovato nulla che potesse ricondurre alla donna scomparsa.

Gli investigatori escludono - lo ribadiscono ancora una volta - l’ipotesi - per certi versi semplicistica - che il suo corpo, calato in un sacco, possa essere stato gettato in un cassonetto e che quindi sia finito nell’inceneritore: in quello di Ospedaletto il cadavere (intero) non si sarebbe mai distrutto completamente e la sua presenza sarebbe stata segnalata dalle speciali apparecchiature delle quali è dotato l’impianto, che - appunto - dopo l’alluvione Serchio della fine del 2009 rilevarono la presenza di numerose carcasse di animali finite nella discarica dopo la bonifica del territorio.

E così torna a prendere sempre più corpo la pista che porta al lago di Massaciuccoli, dove presto potrebbero riprendere le nuove ricerche. Se fosse stato gettato lì, trovare il cadavere di Roberta Ragusa (o anche i suoi resti) sarebbe ormai un’impresa senza speranze. Tempo fa questo sito era già entrato nel mirino delle ricerche dei carabinieri, ma nulla era stato trovato.

Del resto è praticamente impossibile controllare l’intero lago. Sia per la sua vastità, è di poco inferiore ai 7 chilometri quadrati, sia per i suoi fondali assai malmessi e ricchi di vegetazione: la profondità media è sui 2 metri mezzo, con picchi di 4 metri e mezzo. Nelle sue acque ci sono varie specie di pesci, alcuni anche voraci, tra i quali i gamberi killer, che si sono riprodotti a dismisura dagli anni ‘90. Un’ipotesi agghiacciante - questa - sulle sorti di Roberta Ragusa - , ma purtroppo verosimile.

Considerando anche che il lago - il cui perimetro si sviluppa per una decina di chilometri - dista a non più di 15 chilometri dall’abitazione della donna scomparsa ed è quindi raggiungibile in meno di mezz’ora, anche di notte. E proprio il lago di Massaciuccoli potrebbe essere la tomba anche di altre due donne svanite nel nulla, da Torre del Lago nell’agosto 2010, ovvero Maddaleni Semeraro e sua figlia Vera Claudia Carmazzi.

Federico Cortesi