Livorno, 21 settembre 2012 - Mesi fa fu assaltata con una bomba molotov, stavolta è stata murata con tre file di mattoni e con tanto di calcina. In un blitz dimostrativo che è stato anche filmato, con il video che è andato anche su youtube. Non c'è pace per la sede Equitalia di Livorno, che si trova in via Indipendenza, a pochi passi dal porto dove ogni giorno partono e arrivono le love boat con centinaia di turisti esteri. Un gruppo di giovani, per protestare contro l'attuale crisi economica, ha scelto la sede dell'azienda che svolge compiti di esattore per conto dello Stato e ha letteralmente murato l'ingresso. E' accaduto tutto nel primo pomeriggio di giovedì.

Nel video si vedono alcuni ragazzi che arrivano con mattoni e calcina davanti alla sede, vestiti con delle tute bianche da lavoro. Poi comincia l'edificazione del muro. Finito il blitz compare anche uno striscione. Di certo una trovata un po' più "indolore" dell'attentato incendiario che alcuni mesi fa scosse la stessa Livorno. Si era nel periodo in cui Equitalia era nel mirino, rea per i cittadini di non guardare in faccia alle storie più dolorose della crisi e di pretendere comunque tasse e balzelli. Un gruppo di persone, riprese anche dalle telecamere, lanciò una bottiglia incendiaria contro la sede. Accadde in piena notte e per fortuna nessuno si fece male.

''Chiudi la porta ad Equitalia - si legge in una rivendicazione che un gruppo di antagonisti ha fatto del gesto - Oggi precari e disoccupati sull'orlo di una crisi economica e nervosa, prima di suicidarsi hanno deciso di lottare per i loro diritti, pacificamente e simbolicamente con un'azione goliardica. Ed ora provate a dire che siamo dei terroristi che agiscono nella nera e tetra notte!''. Intanto stanno proseguendo le indagini dei carabinieri per risalire ai responsabili.

Un gesto che molti lettori de La Nazione in Rete hanno accolto bonariamente, riconoscendo l'attitudine alle burle dei livornesi. Ma si tratta comunque di un gesto da censurare, anche perché uno dei reati per cui si indaga è quello di interruzione di pubblico servizio. "Ribellarsi per non suicidarsi" c'era scritto sui manifesti affissi sulla ringhiera della sede di Equitalia.