Firenze, 14 agosto 2012 - Sensazionale. Anche sir Michael Caine, l’affascinante (nonostante i quasi 80 anni) interprete di film come Gli insospettabili, Fuga per la vittoria, e The Prestige, beve italiano e non lo sapevamo. Per la precisione, un amaro italiano.
 

Parola sua: «Ogni anno andavo in vacanza. Andai in questo bar a Firenze, sull’Arno. Ogni sera mi sedevo e ordinavo un Fernet Branca». Il bar in questione è il Caffè La Loggia, al Piazzale Michelangelo. Mica male: d’altra parte lui è abituato a prendere il té con la Regina Elisabetta. Ci fa piacere, ci inorgoglisce: dato il proverbiale patriottismo britannico ci saremmo aspettati che si lasciasse andare al caro vecchio whisky.
 

È malinconico mister Caine, ripensa a voce alta a qualcuno che non ha troppa voglia di rivedere dopo tanti anni; lo sguardo si fa serio: «E’ stato via sette anni. Per sette anni ho aspettato, sperando che non tornasse». La curiosità a questo punto ci divora, Michael Caine è un divo, eppure prova questo sentimento umano, porta rancore a qualcuno (un amico?).
«Immaginavo — prosegue l’attore — di guardare attraverso i tavoli e di vederlo con una moglie e un paio di bimbi. Io non gli dicevo niente, nè lui si rivolgeva a me. Ma entrambi sappiamo che ce l’ha fatta, che è felice».
 

Giù la maschera. Questo dialogo è tratto dal nuovo episodio della saga di Batman, non ancora uscito in Italia, 'Il cavaliere oscuro — Il ritorno (The dark knight rises)'. Le parole di Caine sono le stesse che il celebre attore britannico pronuncia proprio a Firenze in un’avvincente chiacchierata col bel Christian Bale, che come tenebroso playboy miliardario Bruce Wayne convince, eccome. Da parte sua, il premio Oscar, baronetto britannico, Michael Caine, non disdegna affatto il sole della Toscana, che appare anche se soltanto in un cameo. Un’occasione per confermare quanto Firenze sia set naturale e ideale per il cinema.

Dai titoli più recenti (Decameron Pie, Io e Marilyn) a quelli più impolverati (Metello, Ricomincio da tre e Un té con Mussolini del maestro Franco Zeffirelli) i più grandi registi scelgono il salotto di Florentia per le storie più diverse, che siano romanticamente strappalacrime o spaventosamente avvincenti.
 

Questo cameo gigliato impreziosisce una pellicola destinata al successo, anche se la prima a Denver è stata marchiata a fuoco da una tragedia della follia. Il precedente capitolo della saga di Batman, dove compariva l’attore Heath Ledger, morto poco prima della fine delle riprese, e che aveva tra i protagonisti gli stessi Michael Caine e Christian Bale, sbancò i botteghini. Prosit.
 

Irene Carlotta Cicora