Pistoia, 28 maggio 2012 - ''Non avevamo le password per entrare nel sistema telematico e non abbiamo alterato i bilanci'': si sono difesi cosi', davanti al gip Giuseppe Laghezza, nell'interrogatorio di garanzia in tribunale a Massa, i due ex direttori generali dell'Asl 1 di Massa Carrara, Alessandro Scarafuggi e Antonio Delvino, agli arresti domiciliari dal 23 maggio scorso.

Sono accusati di falso in bilancio nell'ambito dell'inchiesta sul buco dell'Asl 1 di 224 milioni di euro. L'indagine ha portato in carcere l'ex direttore amministrativo Ermanno Giannetti, accusato di falso in bilancio e peculato per essersi impossessato di 1,5 milioni di euro dalle casse dell'azienda sanitaria per uso personale.

Scarafuggi il giorno dopo l'arresto ha presentato le dimissioni da direttore generale dell'Asl 3 di Pistoia. ''Il nostro assistito - hanno detto i suoi legali Federico Bagattini e Renato Salimbeni al termine dell'interrogatorio - e' estraneo ai fatti, non ha mai alterato bilanci e neppure ha tentato di farlo a Pistoia motivo per il quale e' ai domiciliari perche' gli viene contestata la reiterazione del reato.

Tutto parte da una telefonata che Scarafuggi ha fatto al consulente della Regione Niccolo' Persiani per chiedere spiegazioni per una posta da venti milioni. Era il bilancio del 2010 che poi e' stato approvato e certificato
con una perdita appunto di circa 20 milioni''. I due avvocati hanno detto di aver presentato ricorso al tribunale del riesame.

Sulla stessa linea i legali di Delvino, gli avvocati Luca Pietrini e Roberto Valettini: ''Delvino e' estraneo ai fatti e c'e' anche una sentenza del giudice del lavoro che reintegrandolo al suo posto, ha scritto che non poteva aver alterato i bilanci''. Intanto, i finanzieri sono arrivati fino in Serbia, a Belgrado, alla ricerca dei soldi sottratti da Giannetti. L'ex direttore amministrativo teneva in Serbia i suoi cani da caccia e al titolare del canile aveva fatto
pervenire 85mila euro.