Grosseto, 16 maggio 2012 -  "Scarsa resistenza'' nello svolgimento ''di funzioni di comando o comunque di responsabile della sorte di persone a lui affidate'. Sono parole della Cassazione riferite al comandante della Costa Concordia Francesco Schettino. La Cassazione scrive così nelle motivazioni depositate oggi della sentenza 18851 che confermano gli arresti domiciliari per il naufragio di gennaio.  

La Cassazione conferma  i domiciliari per l'indagato, rigettando i ricorsi della difesa e del pm di Grosseto (il quale chiedeva il carcere per Schettino). Non sussiste il pericolo di fuga dell'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, scrive infatti la Cassazione, nella sentenza n. 18851. "La stessa inaffidabilita' espressa in ordine alla personalita' di Schettino - osservano i giudici di Piazza Cavour - per come il medesimo si e' comportato per tutta la vicenda, non appare significativa di una propensione alla fuga, essendo stato opportunamente messo in luce che egli, a prescindere dall'atteggiamento assunto, e' comunque sempre rimasto sul luogo della vicenda senza cercare di sfuggire all'identificazione e al controllo".