Grosseto, 22 gennaio 2012 - Il turismo del dolore torna anche per la tragedia del Giglio, con centinaia di visitatori pronti ad invadere l'isola. Il week-end e la giornata di sole hanno fatto scattare proprio il 'turismo del dolore' verso l' isola del Giglio, dove il 13 gennaio e' naufragata la Costa Concordia, con un bilancio di 12 morti e 24 dispersi.

Oltre 1000 persone si sono imbarcate da Porto Santo Stefano sui traghetti di Toremar e Maregiglio per raggiungere l' isola e vedere il piu' da vicino possibile il relitto della Concordia e gli interventi dei soccorritori. Tutti 'armati' di telecamere e cellulari hanno filmato e fotografato la scena del naufragio. Due sabati fa le persone arrivate al Giglio erano state 131.

Il sabato prima del naufragio erano stati 131. ''Non avevo mai visto una cosa del genere in un mese invernale - dice Libero Schiaffino, uno dei responsabili del servizio biglietteria - abbiamo dovuto fare attenzione anche ad emettere i tagliandi perche' non vorremmo che qualcuno rimanesse sull'isola perche' non trova posto sui traghetti che li riportano a casa''.

Telefonate alla Pro loco per cercare case in affitto per trascorrere almeno una notte sull'isola che si e' aperta per accogliere i naufraghi. C'e' anche chi vuole affittare una barca per arrivare il piu' vicino possibile al relitto o fare un tour nei luoghi divenuti simbolo della tragedia: gli scogli delle Scole o punta Gabbianara dove la Concordia, la Disneyland del mare, si e' arresa dopo essere stata ferita da uno scoglio per una manovra maldestra del suo capitano che ha fatto 12 morti e 24 dispersi.

E su Facebook sono già condivise da molti utenti le foto che ritraggono il traghetto Toremar letteralmente carico di persone. Che sono pronte a scattare foto e vedere il più vicino possibile il relitto della Costa Concordia di fronte al porto.

Le attività ricettive gigliesi, che hanno dimostrato un eccezionale cuore accogliendo i naufraghi nei primi momenti dopo il dramma, sono adesso aperte e lavorano a pieno ritmo per accogliere le centinaia di giornalisti da tutto il mondo e i soccorritori dei vari Corpi. Ora, in questo weekend, i "turisti del dolore" animeranno ulteriormente l'isola, in questo periodo di solito completamente deserta.

Bar e ristoranti sono pieni. Il grande gazebo di un ristorante del porto è diventato tra l'altro la "sala stampa" per le centinaia di giornalisti.