Isola del Giglio (Grosseto), 18 gennaio 2012 - Una copertura mediatica senza pari: il naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio mobilita la stampa di tutto il mondo. E l'isola, in questo periodo di gennaio semi-deserta o comunque con un ritretto numero di abitanti, esplode di persone. "Sembra di essere ad agosto ma è gennaio", dicono nei negozi e nei ristoranti aperti i proprietari che guardando il movimento sul piccolo ma davvero grazioso lungomare di Giglio Porto.
Al posto di turisti, ombrelloni, palette e secchielli, qui il passeggio è fatto di giornalisti e operatori, macchine fotografiche e telecamere, cavalletti, taccuini, computer. Giglio Porto è stata divisa in due parti: quella che guarda al lungo molo che porta al faro è delle unità di soccorso di tutti i Corpi: centinaia di persone che a tutte le ore del giorno partono con le imbarcazioni dirette al relitto. Non si può entrare in quell'area, e i carabinieri impediscono il passaggio soprattutto ai giornalisti.
La parte di lungomare che guarda invece verso Giglio Castello, verso la parte alta dell'isola, è dei giornalisti. Qui, in un ampio gazebo al chiuso, un bar e un ristorante hanno allestito una sala stampa. Qui, soprattutto dal pomeriggio, quando i giornalisti della carta stampata iniziano a inviare i loro "pezzi", c'è il tutto esaurito.
Giornalisti, fotografi e operatori da tutto il mondo. Ci sono due ragazzi giapponesi che lavorano per una troupe europea, un fotografo tedesco di Getty Images, la troupe della Nbc, sbarcata con un furgone sull'isola così come i principali network all news italiani e stranieri. E gli hotel sono pieni, per accogliere questo esercito mediatico con pochi precedenti in Toscana.
Così come pieni, all'andata e ritorno, sono i traghetti delle due compagnie, Toremar e Maregiglio, che effettuano corse straordinarie durante il giorno. L'inverno sonnolento di Isola del Giglio è sconvolto. E gli abitanti, intorno alle 17, quando i più finiscono di lavorare, scendono in piazza fino al molo per scrutare quel mondo che di certo incuriosisce. Intanto, decine di cavalletti sono stesi sul molo: sono quelli delle telecamere dei network internazionali. Una babele di lingue per raccontare della Costa Concordia, quel mostro sdraiato che dorme a pochi metri dal porto.
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