Firenze, 21 dicembre 2011 - Il Nuovo Teatro dell'Opera di Firenze, il complesso architettonico progettato da Paolo Desideri e dai suoi soci dello studio Abdr (Maria Laura Arlotti, Michele Beccu e Filippo Raimondo), verrà inaugurato stasera. Lo storico direttore del Maggio Fiorentino, il maestro Zubin Mehta, ha già provato nella sala a ferro di cavallo pronta a ospitare 1800 persone.

Soddisfatti dell'impresa il maestro Claudio Abbado e Fabio Luisi, direttore del Teatro Metropolitan di New York, che il prossimo 28 dicembre dirigerà l'orchestra del Maggio in una delle serate-evento in programma per le
celebrazioni dell'inaugurazione.

In meno di 24 mesi, architetti ed ingegneri hanno consegnato alla città di Firenze il Nuovo Teatro. Il pool composto da Arlotti, Beccu, Desideri e Raimondo aveva vinto un concorso internazionale, disegnando un teatro tecnicamente all'avanguardia nell'acustica e nelle varie e articolate funzionalità.

Il nuovo complesso ideato da Paolo Desideri punta a diventare un polo culturale pionieristico, di fatto il più recente e all’avanguardia in Europa, con 3 sale in grado di ospitare simultaneamente performances di ogni tipo, per un numero complessivo di 5000 spettatori.

Stasera alle 20.30, Zubin Mehta dal podio attaccherà l’ouverture Leonore n. 3, in do maggiore op. 72a, di Ludwig van Beethoven, seguita dalla prima esecuzione assoluta di Gegenliebe (Amore ricambiato) per orchestra, di Sylvano Bussotti, un brano appositamente commissionato dal Maggio Musicale Fiorentino.

Segue la Sinfonia n. 9 in re minore op. 125, per soli, coro e orchestra sempre di Beethoven, eseguita da grandi interpreti di fama internazionale: Anja Kampe, Stella Grigorian, Michael Schade, Juha Uusitalo, che insieme all’Orchestra e al Coro del Maggio Musicale Fiorentino, intoneranno il celebre Inno alla gioia, sublime appello alla fratellanza e alla solidarietà umana, perché il nuovo Teatro possa essere non solo sede di spettacoli memorabili, ma anche e soprattutto fonte di amicizia e di integrazione fra culture diverse.