Pisa, 7 agosto 2011 - È LO PSICHIATRA di fama mondiale che ha curato molti vip. Da lui, Giovanni Battista Cassano, uno dei padri fondatori della disciplina in Italia, professore emerito dell’Università di Pisa, sono andati Vittorio Gassman, Sandra Mondaini, Ornella Vanoni, Renato Rascel, scrittori come Ottieri e giornalisti come Indro Montanelli.


Professor Cassano, anche Vasco Rossi ha chiesto aiuto alla psichiatria. Anche lui preda della depressione. Allora è vero che i soldi (e il successo) non fanno la felicità?
«Indro Montanelli diceva che la depressione è la malattia più democratica che esiste perché colpisce tutti, ricchi o poveri, personaggi noti o totali sconosciuti. Certo, quando una persona è in difficoltà economiche, tutto si aggrava».


Come definirebbe Vasco sulla base di ciò che lui ha raccontato?
«Lui descrive un episodio melanconico-depressivo classico».


La depressione non è sempre uguale?
«Certamente non lo è. C’è la forma classica, con perdita di sentimenti e iniziativa, distacco affettivo e sensi di colpa e di rovina. In questi casi ci si sente responsabili di tutto ciò che avviene intorno a noi, ci si sente inutili e inguaribili. Ci sono poi depressioni con deliri persecutori, altre con stato di agitazione e ansia, altre con rallentamento e blocco psicomotorio. In tutti i casi si verifica la perdita di interesse per tutto quello che prima dava gioia e piacere. Sono aspetti diversi di una stessa malattia, che ovviamente richiedono trattamenti diversi».


È vero che i casi sono in continuo aumento?
«Bisogna considerare che oggi la depressione è più curata e che si vive più di prima. Quindi è chiaro che i numeri parlano di una crescita. È vero, però, che nei più giovani oggi c’è un uso di droghe quali anfetamine, cocaina, ecstasy e marijuana che scatenano fasi di eccitamento e poi sfociano nella depressione. Lo stesso abuso del caffè è pericoloso».


Non lo stress, il tipo di vita che conduciamo?
«Direi soprattutto il tipo di vacanza. Quelle al mare con barche, spiagge e tanto sole, con caffè, alcolici e stimolanti di giorno e poche ore lasciate al riposo sono sicuramente pericolose».


Ma andare al mare non faceva bene per rilassarsi?
«Il sole dà un senso di benessere, ma anche di eccitazione. Aggiungiamo il repentino cambiamento dello stile di vita e la privazione del sonno e la ricetta è al completo. Tutto questo, infatti, richiede uno sforzo di adattamento da parte dell’organismo che è molto pesante e può scatenare fasi di eccitazione e di depressione».


Allora tutti rischiamo.
«Tutti gli studi sulle cause della depressione hanno dimostrato che la prima causa del suo insorgere è la familiarità. Su questo aspetto, poi, si inseriscono gli stress, gli stili di vita, di lavoro, i lutti, gli abbandoni, l’alcol, la droga, il sole. Ma se la familiarità non c’è, la depressione non viene fuori».


Come si cura?
«Quando la forma depressiva non è molto grave prima di somministrare farmaci è bene vedere se può funzionare una psicoterapia. Nel 30 o 40 per cento dei casi questa aiuta molto. In casi più complessi c’è la possibilità di integrazione tra farmaci e psicoterapie molto pratiche e essenziali. Se invece con il paziente è impossibile comunicare, allora bisogna cominciare subito con i farmaci».