Firenze, 30 aprile 2011 - LA RIVOLUZIONE della raccolta porta a porta entro il perimetro delle vecchie mura del centro — il cosiddetto ‘castrum’ — da lunedì sarà una realtà. Un cambio di abitudine da metabolizzare per i residenti, ma radicale per esercizi commerciali, uffici, bar e ristoranti. Nuove regole introdotte per garantire più decoro nel cuore della città ma che rischiano di penalizzare ulteriormente il commercio, e che sono «state calate dall’alto — ha sottolineato Uliano Ragionieri, presidente cittadino di Confesercenti —, senza che si sia tenuta in debita considerazione l’attività quotidiana di centinaia di operatori del settore».

 

Ed è proprio chi è in prima linea che prova a spiegare a quali disagi si vada incontro con la contrazione degli orari di raccolta. «Per i rifiuti che siano differenziabili o no — spiega Simone Martelli, presidente dell’associzione Por Santa Maria — l’orario per sistemarli fuori dai negozi è dalle 9 alle 9.30, ma nessuno ha tenuto conto del fatto che la quasi totalità delle attività commerciali apre dopo le 10. Se bisogna seguire questa linea i negozi dovranno aprire prima se vogliamo buttare la spazzaura nei temoi, ma significherebbe un sensibile aumento dei costi e in un momento come questo non è proprio il massimo». Martelli, però, non vuole fare una una polemica sterile e fine a se stessa, perché «fino a oggi l’amministrazione si è comportata in maniera costruttiva con noi (l’associazione ragguppa 54 attività commerciali e ‘impegna’ circa 500 persone), ma lascia perplessi la totale assenza di comunicazione del provvedimento». Già, perchè i commercianti hanno ricevuto mercoledì scorso l’opuscolo informativo «a cose fatte e senza poter intervenire. Mi domando come mai questa volta la concertazione, cara a Palazzo Vecchio, non sia esistita».

 


Nei ‘guai’ anche bar e ristoranti che per smaltire l’organico (l’umido) dovranno utilizzare solo la finestra notturna dalle 23 alle 23,30 (l’associazione di categoria chiede che in questi 30’ si possa prevedere anche la raccolta dell’indifferenziato). Ma non si può non tenere conto che «molti bar e ristoranti chiudono ben prima dell’orario di raccolta — precisano dalla Confesercenti — e quindi non potrebbero certo usufruire del servizio, con evidenti disagi che tutti possono ben immaginare. Chi produce, infatti, organici a partire dalla mattina si vedrebbe costretto a tenere questi rifiuti all’interno del locale fino a tarda sera, spesso in spazi angusti, con rischi di sanzioni da parte dell’Asl per violazione delle normative igienico sanitarie». Ecco perché Ragionieri ha deciso di scrivere al sindaco Renzi — è sua l’ordinanza che ridisegna il sistema di raccolta — per chiedergli di ripensare al provvedimento, ma anche per sottoporgli alcune proposte come quella di ripristinare per l’organico la ‘finestra’ pomeridiana fino a ora prevista dalle 15 alle 15,30.

 

Ma il vicepresidente provinciale non si limita a questo, ma punta anche il dito (come Martelli, del resto) contro il nuovo orario per il carico e scarico delle merci con lo stop a partire dal 16 maggio alle 9. Oltre a creare un ulteriore intaso di mezzi, elettrici e non, questo «renderà quasi impossibile — attacca Ragionieri — lo scarto della marce dai cartoni e il relativo smaltimento entro le 9,30». Sempre che i negozi siano aperti, come ha puntualizzato il presidente dell’associazione Por Santa Maria.

 


Nella lettera a Renzi, inoltre, Ragionieri, chiede al sindaco di «fare una verifica, rispetto al no di Quadrifloglio, sull’eventualità di prevedere punti di raccolta con mezzi dell’azienda si smaltimento, non invasivi e sistemati in aree prestabilite nella quali (a orari stabiliti) gli esercizi commerciali possono recapitare i propri rifiuti.