Firenze, 27 novembre - Sono arrivati fin sulla cupola del Brunelleschi, gli studenti universitari fiorentini, anche oggi in protesta contro la riforma Gelmini. L'annunciata manifestazione è partita alle 14, quando gli studenti universitari si sono radunati a Ponte Vecchio per raggiungere anche Ponte Santa Trinita, dove hanno appeso alcuni striscioni. 

 

Dopo essere stati una decina di minuti su Ponte Vecchio, tra i turisti incuriositi, sempre in corteo hanno raggiunto e bloccato il traffico prima a ponte Santa Trinita e poi a ponte alla Carraia. Alle spallette dei ponti hanno esposto alcuni striscioni: 'No ai tagli'; 'No alla riforma'; 'Diritto alla studio'. I manifestanti sono controllati, a distanza, dalle forze dell'ordine. Intorno alle 15, in piazza Goldoni, hanno bloccato il traffico con un sit-in. Alle 16 è stata la volta del Duomo: gli studenti hanno occupato la cupola del Brunelleschi e srotolato lo striscione con scritto 'L'università non è in vendita'. Pochi minuti dopo lo striscione si è staccato  rimanendo appeso su una parete del Duomo. Mentre gli studenti mostravano lo striscione, il corteo si è fermato sotto il campanile di Giotto. Anche per terra sono stati srotolati striscioni contro il ddl Gelmini, mentre dai megafoni alcuni studenti urlavano slogan contro i tagli.

 

Nel pomeriggio si è conclusa dopo aver raggiunto piazza Duomo, dove circa dieci studenti – pagando regolarmente il biglietto – sono saliti sul campanile di Giotto esponendo lo striscione di protesta contro il ddl Gelmini. Lo striscione è stato poi rimosso da agenti della digos.
 

La manifestazione è stata seguita on line dal sito www.unicitta.it: ''Alle ore 14 e 30 la mobilitazione degli studenti contro il ddl Gelmini si è spostata nel cuore di Firenze, raggiungendo i ponti simbolo della città: Ponte Vecchio e Ponte Santa Trinita (dove è stato bloccato anche il traffico) - scrive il portale - Tutte le sigle studentesche contrarie al ddl Gelmini hanno preso parte alla forma di protesta''.
 

 

Proprio in vista di questo appuntamento, il Collettivo di Scienze della Formazione aveva divulgato una nota dove si invitano tutti gli studenti alla calma e alla nonviolenza: “Il movimento, nazionale e locale, attraversa un difficile momento della sua esistenza, la strumentalizzazione dei mass-media e le ripetute provocazioni hanno fatto si che la protesta studentesca sia letta dalla pubblica opinione come violenta ed inconsistente - si legge nelle nota - . Non possiamo permette che infiltrati ed estremisti distruggano mesi, anni, di serio e costruttivo lavoro democratico, onesto, trasparente e soprattutto nonviolento. Vogliamo rivolgere a tutti voi un appello alla calma: non dobbiamo e non possiamo cadere nella trappola della provocazione e dell’irruenza, correndo così il rischio di ricadere negli incresciosi fatti di Novoli (non entriamo nel merito dell’uso indiscriminato della violenza da parte delle forze dell’ordine). Nonviolenza non è passività bensì l’azione più forte che possa colpire il muro di quella che possiamo unicamente definire ignoranza”.