Viareggio, 21 ottobre 2010 - «VOGLIO sapere che fine ha fatto il diario di mio figlio, perché sono convinta che lì dentro ci sia svelato il vero motivo della sua morte». Anna Cira Antignano lo ha ribadito ieri a chiare lettere al ministro Frattini al quale ha chiesto di farsi restituire tutti gli effetti personali di Daniele Franceschi, fra cui anche gli appunti giornalieri. Ma perchè la madre è così sicura dell’esistenza di quello scritto? «Perché — dice — mio figlio lo conoscevo bene. L’ultima volta l’ho visto ad aprile e gli chiedevo che cosa facesse a giornate intere in carcere. E lui mi rispondeva: “Mamma, cosa vuoi che faccia: scrivo a giornate sane, annoto tutto quello che succede qui dentro”.

 

Del resto — prosegue Anna Cira Antignano — era sempre stata una sua abitudine appuntare meticolosamente quello che faceva nel corso della giornata. Anche quando era a casa. Annotava gli orari, le spese fatte, gli incontri avuti. Tutto, insomma. Ecco perché sono sicura che ci sia questo diario». Che però le autorità francesi non hanno restituito. «No — risponde amaramente la donna — non me lo hanno ridato. Lo tengono nascosto, così come ci tengono nascosti tanti aspetti di questa vicenda. Sono comunque soddisfatta dell’incontro avuto con il ministro Frattini, perché ho avuto l’impressione di trovarmi di fronte a una persona molto schietta, sincera che ha preso a cuore la situazione».

 

UNA RICERCA della verità alla quale stanno lavorando anche le autorità francesi. Ma, al momento, come ha rimarcato anche il sindaco Luca Lunardini, le lacune e le anomalie restano fortissime. L’ultimo esempio riguarda lo stato di mantenimento del corpo e l’asportazione di tutti gli organi, fra cui anche gli occhi. Lapidaria la tesi del medico legale dell’Asl Viareggio, Alessandro Grazzini nel contestare la ricostruzione del ministero degli Esteri francese secondo cui «gli occhi non mancano». «E’ vero che gli occhi non sono stati ‘strappati’ — ha detto il professionista — ma è altettanto vero che è stato prelevato tutto l’umor vitreo per fare le analisi: tutto, ma proprio tutto, quando probabilmente ne sarebbe stato sufficiente molto meno. Svuotando la cavità, dell’occhio è rimasto ben poco su cui poter lavorare anche noi».

 

Oggi pomeriggio è in programma l’autopsia all’ospedale unico: è annunciato l’arrivo del professor Lorenzo Varetto, consulente tecnico della famiglia Franceschi. «Per la verità — ha concluso Grazzini — io non so niente: mi sarebbe piaciuto essere informato ufficialmente. Posso solo confermare che le radgrafie sul corpo del ragazzo non hanno fatto emergere fratture: c’è solo una deviazione del setto nasale».