Firenze, 9 ottobre 2010 - Se a Montefiridolfi, incantevole paesino collinare di circa 500 anime nel comune di San Casciano, serviva una ‘scossa’, ebbene questa ‘scossa’ c’è stata, sottoforma di una lettera che il parroco, Padre Rosario Landrini, ha recapitato a tutte le famiglie: o si partecipa di più alla vita della parrocchia – Messa, catechismo in primo luogo, in vero spirito di comunità – oppure "il 31 dicembre lascio e consegno le chiavi della chiesa al Vescovo".

 

Un vero aut-aut, quello di Padre Rosario, che pur vivendo a Firenze (Congregazione San Filippo Neri) nei fine settimana ed il mercoledì sale a Montefiridolfi. Vi si reca regolarmente il sabato e la domenica per la Santa Messa. Ciò da 20 anni.

 

La chiesa di Santa Cristina si trova a qualche centinaio di metri dal paese, accanto alle mura del castello. Don Rosario ha avvertito un progressivo distacco del popolo della sua chiesa, soprattutto dei giovani, e ha richiamato i parrocchiani al loro dovere. Intanto, oggi comincia il catechismo dei ragazzi, e già questa potrebbe essere una cartina di tornasole per vedere il volume di risposta alla sua lettera.

 

"La mia lettera – ha spiegato ieri sera Padre Rosario Landrini – vuole essere prima di tutto una provocazione. Non solo per invitare a seguire la Santa Messa, piuttosto per richiamare i giovani e le famiglie. Per la Messa in sé, tra sabato sera e la domenica la chiesa è frequentata da almeno 170 persone. Che per il paese non sono poche. Ma se vediamo l’età media, possiamo dire che negli ultimi tre anni ho notato la mancanza di ragazzi, di giovani. Si parla tanto oggigiorno del problema educativo, però evidentemente le famiglie preferiscono altre soluzioni. Il catechismo è importante".

 

Difatti la lettera, anticipata dall’edizione chiantigiana del settimanale ‘Metropoli’, comincia con un appello alle famiglie, ai genitori: "Entro ancora nelle vostre case perché, all’inizio del nuovo anno scolastico e pastorale, possiate preoccuparvi anche e soprattutto per l’educazione cristiana dei vostri figli. Piccoli, adolescenti e grandi. Diamoci una mano in questo. Se ci sta a cuore il bene dei nostri ragazzi, iniziamo allora anche il cammino di formazione religiosa del catechismo. Vi siete presi questo impegno il giorno che avete battezzato i vostri figli".

 

Poi il primo affondo: "Sono perfettamente inutili i nostri incontri, le nostre feste e addirittura il nostro Circolo, se non diamo un’impronta cristiana a tutto questo". Don Rosario vorrebbe che i ragazzi sentissero lo spirito della parrocchia, che lo sentissero, con loro, le famiglie: "Ma pian piano Montefiridolfi rischia di diventare un paese dormitorio. Ecco perché ci sono distacco e disgregazione. Ma io terrò duro. Non mi arrendo: andrò avanti per far avvicinare i ragazzi alla parrocchia".

 

Dunque oggi alle 16 comincia il catechismo, e venerdì 15 ottobre è invece in agenda una riunione con i genitori, presso la parrocchia. "Il bene dei ragazzi – prosegue Padre Rosario – è troppo importante. Insegniamo loro che la vita è troppo preziosa e va donata prima che il tempo la porti via".

 

Il secondo affondo, ancora rivolto al popolo di Montefiridolfi: "Non boicottare tutto questo con false scuse: a Monte i bambini ci sono…". E ripete: "Di ragazzi ce ne sono diversi, hanno la possibilità di fruire di infrastrutture sportive, ma non bisogna disperdere il patrimonio di giovani di Monte. Io cercherò di tenerli insieme, con le famiglie, nella parrocchia". Il tentativo comincia da oggi con questa ‘scossa’: "Diamoci pertanto una mano. Se ciò non fosse possibile – ecco il punto – se preferiamo onori, glorie, e centri di attenzione di altro tipo, non mi resta altro che dichiarare il mio fallimento come prete e con il 31 dicembre consegnare le chiavi al Vescovo della chiesa, e dichiarare chiusa l’esperienza della parrocchia di Montefiridolfi".

 

Una lettera-choc. "Ma spero proprio che il 1° gennaio del nuovo anno sarò ancora a fianco del mio popolo", conclude Padre Rosario Landrini. "Tanti abitanti di questo paese – dice un cittadino illustre montigiano, l’ex assessore delle giunte Roselli e Signorini, Franco Agnoletti – sono qui da pochi anni e la loro vita si svolge in prevalenza fuori. Probabilmente c’era la necessità di questa scossa. Conosco Padre Rosario, da anni. Abbiamo risolto insieme situazioni che riguardavano il Circolo. Ma non credo che la cosa riguardi solo la Chiesa. Ad esempio, quando noi della giunta presentavamo a Montefiridolfi il bilancio o opere pubbliche del paese, non c’erano più di 6 o 7 persone. Questo distacco dunque è generale, per ogni aspetto della vita di comunità. E generalizzato, nel senso che non riguarda solo la nostra Monte. Comunque un dato oggettivo su cui riflettere".