Firenze, 3 ottobre 2010 - E ANCHE a Firenze arrivano i temporary store. Ma non solo: arrivano nella strada delle super griffe, via Tornabuoni. I negozi “a termine”: un paio di mesi e via a correre altrove. Esistono e hanno successo negli Stati Uniti. Ma qui da noi sono ancora un oggetto non identificato. E invece, potrebbero essere l’occasione per un grande rinnovamento delle idee, delle abitudini, del concetto stesso di negozio. Se poi ci aggiungi degli imprenditori che hanno solo vent’anni, ti rendi conto che la strada per crescere passa prima di tutto dal coraggio.

 

Come quello di Andrea Cecchi. Vent’anni, fiorentino, figlio di imprenditori nel campo della moda, proprietari di negozi all’ingrosso, Andrea decide che la scuola non fa per lui. Meglio sperimentare. Provare. E inventa il “9-99””. Un negozio in cui tutte le cose costano da un minimo di 9 euro a un massimo di 99. E ogni prezzo finisce col 9. 29, 49, 69… Il bello è che sono prezzi stracciati. Si tratta di rimanenze della stagione precedente, capi di grande valore e di grande prestigio, di firme importantissime. Che però hanno l’unico torto di essere appena “stagionati”, di essere stati illuminati dalla moda dell’anno precedente. Insomma, lui compra, sistema, prezza. A cifre ridicole. E vende. Ma moltissimo.

 

Dopo i negozi aperti in piazza Alberti e in piazza Ravenna, il 6 ottobre prossimo, aprirà il suo temporary store in via Tornabuoni. Un 9-99 che durerà fino a Natale. E poi via, verso un altro paese, magari a New York, dove stanno già trattando per aprire un negozio. O altrove nel mondo. In quello di Firenze, ci sarà al muro un orologio, che segnerà quanti giorni mancano alla chiusura. Come dire: sbrigati, caro cliente mio.

 

Tra i clienti, la più tempestiva è la sorella, Mariasole. “Arrivo il primo giorno e spolvero tutto quello che posso”, dice. “A me questa idea sembra geniale, e poi portarsi a casa un capo di Yves Saint Laurent o di D&G a un prezzo stracciato non è bellissimo?”. L’idea è quella di rendere accessibile un prodotto che non sarebbe avvicinabile da tutte le categorie di persone. Tagliare i prezzi, e avvicinarsi al pubblico. La storia di Mariasole è ancora più interessante. Fiorentina, 23 anni, anche lei decide a un certo punto che gli studi di Giurisprudenza non fanno per lei. “A me è sempre piaciuta la moda, mi è sempre piaciuto inventare. Sono andata a Parigi, e lì ho avuto un milione di stimoli, di spunti, di idee. Tornata, ho iniziato a creare le mie borse”. Che sono borse molto, molto speciali. Fatte con il Lego. Proprio il Lego dei nostri giochi da bambini. Certo, c’è anche la pelle. Ma ci sono centinaia di pezzettini di Lego, che compongono immagini, decorazioni, disegni. “Ho scelto il Lego per la bellezza dei colori, per l’idea del gioco, e perché non ci ha ancora pensato nessuno”.