Quante cose racconta la voce

Il commento

Firenze, 3 dicembre 2017 - La voce cambia con il nostro stato di salute, con le emozioni e i problemi quotidiani. Non ce ne rendiamo conto ma riusciamo a parlare perchè una colonna di aria che esce dai polmoni e passa nel tratto anteriore della trachea fa vibrare due piccole pieghe: le corde vocali. Il risultato sono onde sonore che entrano nella bocca e nelle cavità nasali e che il palato, la lingua, i denti, le labbra trasformano in parole. La voce può dire molto di una persona non solo il sesso o l’età, ma anche come si sente e l’umore che ha. Durante il passaggio dall’età giovanile a quella adulta gli ormoni sono i responsabili di grandi cambiamenti fisici ed emotivi: cresce la muscolatura e i peli, le corde vocali diventano più lunghe e ispessite e la voce cambia. Non siamo abituati a sentire la nostra voce ma ci accorgiamo che qualcosa non va quando avvertiamo un cambiamento di tono o quando siamo colpiti da raucedine. Gli addetti ai lavori le chiamano «disfonie» che possono associarsi a dolore o fastidio mentre si parla. Si può arrivare fino ad episodi di completa assenza vocale (afonia) con una certa difficoltà al recupero normale della voce.

Quali sono le cause di questi cambiamenti? Durante l’età adulta la voce può modificarsi bruscamente in chi abusa di alcool, fumo, droghe o in corso di una allergia oppure per paralisi delle corde vocali o per problemi neurologici e infiammatori acuti. La voce con il passare degli anni cambia si fa più rauca. I disturbi della voce sono generalmente sottovalutati. Quando accade è sempre importante rivolgersi al medico specialista per conoscere la causa e iniziare una terapia.

Infine la voce umana può esprimere sentimenti ed emozioni diverse. Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non si è trovato in situazioni di emozione tali da tagliare la voce in gola. Come quando provi attrazione per qualcuno. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma solo con la nostra voce riveliamo molte più cose di quante vorremmo dire a parole anche se qualcuno pensa che il silenzio è la vera voce delle emozioni e che per questo non esiste urlo più dirompente di quello taciuto.

* Stefano Grifoni è direttore del pronto soccorso di Careggi, Firenze