Sanità, guardare avanti per vedere lontano

Il commento

Firenze, 16 febbraio 2018 - Negli ultimi anni i sistemi sanitari regionali hanno subìto tagli consistenti, per risanare il deficit della spesa sanitaria.

Anche in Toscana il sistema è stato “messo a dieta” e pesantemente riorganizzato, puntando al risparmio di risorse e ad un maggiore controllo regionale, con vistosi accentramenti e il presidio della gestione di alcuni processi attraverso enti specializzati. L’acceso dibattito di questi giorni sul personale sanitario è la spia evidente che senza una visione seria che guardi con coraggio al futuro il sistema rischia l’implosione.

I nodi da sciogliere sono molti, come le criticità che la riforma si trascina dietro, col rischio che, dopo la dieta, si scivoli nell’anoressia. Se infatti da un lato la nostra regione continua a primeggiare negli indicatori di performance, dall’altro le storie delle persone raccontano spesso una sanità diversa, con forti differenze territoriali e un ricorso tutt’altro che marginale alla spesa privata, soprattutto per alcune prestazioni.

L’ampliamento della dimensione aziendale ha reso più complesso il rapporto fra aziende e comunità locali e richiede anche una riflessione sui sistemi organizzativi e sui rapporti gerarchici interni e un ripensamento del sistema di governo aziendale, oggi tutto nelle mani di una sola persona, il direttore generale. Un modello poco funzionale alla gestione di aziende così complesse e grandi, per le quali sarebbe necessario immaginare una governance più allargata, come avviene nelle aziende private di analoghe dimensioni, che sempre più – anche su impulso di direttive europee – cercano un equilibrio con i vari stakeholders, interni ed esterni. Senza dimenticare che per il buon governo delle aziende e per il sistema sanitario regionale gli obiettivi di budget sono condizione necessaria, ma non sufficiente. E’ il tempo quindi di guardare al futuro e fare scelte coraggiose, per mettere in sicurezza e rafforzare la sanità toscana: perché a forza di giocare in difesa si finisce per prendere gol.

Partendo da tre punti fermi: la tutela e la valorizzazione del personale sanitario; il rafforzamento delle relazioni sindacali e con i portatori di interesse del territorio; una regia pubblica, decisa e coraggiosa, che governi un’alleanza pubblico-privato, privilegiando le realtà dell’associazionismo non profit esistenti in Toscana.

* Francesca Ricci è segretaria regionale della Cisl Toscana