Rolex 'donato'? La Vicari lo dia in beneficenza

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Firenze, 21 maggio 2017 - Caro direttore, l’ennesimo caso di malcostume politico che ha visto un sottosegretario di Stato accettare come regalo a Natale un Rolex da un imprenditore "amico" mina la fiducia della gente nelle istituzioni. I politici forse non se ne rendono conto fino in fondo.

Giancalo Contri

Caro Contri, credo che l’ex sottosegretaria Vicari abbia un modo elegante per uscire da questa vicenda che l’ha coinvolta, e che oggettivamente non le ha fatto fare una bella figura: donare in beneficenza una somma pari al valore del Rolex ricevuto da un imprenditore al quale "casualmente" un emendamento da lei stessa proposto ha fatto risparmiare sette milioni di euro. La Vicari prenda un bollettino postale della Caritas (o delle missioni africane, o di chi vuole lei) ci scriva sopra 5.800 euro, vada alla posta, lo paghi e poi metta la ricevuta nel suo profilo fb. Sarebbe una piccola toppa in un grande buco, il grande buco nero che da sempre avvolge il rapporto tra imprenditori. Che anche quando si svolgono sul filo della legalità come può essere un regalo a Natale (cosa diversa da una tangente), lasciano qualcosa di amaro in bocca. Forse i politici non si rendono conto di quanto una vicenda come questa mini la fiducia dei cittadini verso le istituzioni, fiducia che infatti si va sempre più riducendosi.