Renzi, quel 40 non è tutto suo

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Firenze, 7 dicembre 2016 - Caro direttore, ho sentito che alcuni esponenti del mondo renziano tendono ad accreditare il fatto che il 40 per cento dei voti per il SÌ siano voti dati alla persona di Matteo Renzi. Non lo condivido. Io per esempio ho votato il SÌ perché desidero un cambiamento ma non voterei né Renzi né il Pd. Bruno Cassinelli, Firenze

Caro Cassinelli, pubblico volentieri la Sua testimonianza perché abbastanza comune a tanta gente che ho incontrato in questi ultimi giorni e alle lettere che riceviamo. Far combaciare i voti per il SÌ a  un eventuale consenso da attribuire a Renzi in una ipotetica consultazione politica mi pare operazione ardita. E’ vero che Renzi ha personalizzato la consultazione del 4 dicembre, ma è vero che non tutti i voti sono andati al SÌ perché lui ha personalizzato. C’è chi ha votato SÌ perché sensibile a certi argomenti usati dal premier, veri o falsi che fossero (la riduzione delle poltrone, la fine del bicameralismo e altro) ma non sceglierebbe mai il Pd. E’ più vero il contrario, ossia che chi ha votato NO non ha accettato i temi proposti da Renzi, e mi sembra più facile che questi voti, una volta alle elezioni politiche, si schierino ancora una volta contro il premier e il suo partito.