Le province? Un pasticcio all'italiana

Il commento

Alessandro Antico

Alessandro Antico

Firenze, 24 marzo 2017 - Il grido d’allarme lanciato negli utlimi giorni dai presidenti delle Province non va sottovalutato. E deve far riflettere. Allora: volenti o nolenti, le Province ancora esistono, hanno una loro operatività (limitata, ma ce l’hanno) e le loro responsabilità, sia civili che penali. Però non hanno più soldi. Quelli che erano nelle casse sono finiti e nuova linfa non ne ricevono. Ma le competenze sono rimaste: strade provinciali ed edifici scolastici pesano come macigni. Anzi, ormai sono insostenibili.

L’ultimo urlo da choc lo ha lanciato Gianni Lorenzetti, presidente della Provincia di Massa Carrara. «Dovrei chiudere tutte le scuole superiori della Provincia con un decreto – ha detto – e non facendolo mi assumo serie responsabilità». Perché dovrebbe chiuderle? Lorenzetti lo spiega benissimo: «Nei nostri 26 istituti scolastici superiori entrano ogni giorno novemila studenti e in tutto sarebbero necessari 7 milioni 397mila euro per la sicurezza, la manutenzione e i nuovi investimenti. Soldi che, però, non ci sono».

La denuncia del presidente della Provincia di Massa Carrara fa eco perfetta a quella di altri suoi colleghi che si trovano nelle stesse condizioni: hanno in pugno una bomba a mano con la spoletta già disinserita, quindi pronta a esplodere da un momento all’altro. Con gli effetti devastanti che anche un bambino riesce a immaginare. E’ un altro classico, paradigmatico pasticcio all’italiana.