Il Papa-prete a volte disorienta gli stessi cattolici

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Firenze, 22 maggio 2017 - Caro direttore, l’ultima trovata di Papa Francesco è andare a suonare il campanello delle case di Ostia per dare la benedizione alle famiglie, quella che si chiama «acqua-santa». Sinceramente un comportamento così poco tradizionale da parte di un papa disorienta molti cattolici, me tra questi.

Paolo Manzo

Caro Manzo, non è detto da nessuna parte che un Papa debba rassicurare e non disorientare, interrogare, scuotere. Tra i due è il secondo atteggiamento quello più evangelico. Gesù - così narrano i Vangeli - diceva di voler essere un segno di contraddizione, era uno che si arrabbiava, trattava male, alzava la voce. Era odiato più che amato, anche dai suoi, fino al punto che lo fecero fuori. Il punto quindi non è questo, quanto piuttosto il messaggio che Francesco vuole mandare, l’insegnamento che vuole dare, e a chi. Nel caso che Lei cita, in effetti molto pregnante, penso che i primi destinatari siano vescovi e preti. Un Papa che va a suonare ai campanelli e incontra le famiglie è la realizzazione plastica di quanto detto da Bergoglio poco prima di diventare papa: «Gesù ci chiede di uscire dalle nostre chiese, bussa alle pareti per andar fuori. Voglio una Chiesa in uscita». Ecco, con la scelta di Ostia Bergoglio ha dimostrato proprio questo. Che qualcuno si disorienta il Papa l’ha probabilmente messo in conto, ma è un uomo che ragiona sui tempi lunghi e non si fa certo impressionare da qualche critica.