La capitale della cultura 'nascosta'

Il commento

Davide Costa

Davide Costa

Pistoia, 26 ottobre 2016 - E meno male che ci pensa la guida Lonely Planet a ricordare, con l’inserimento di Pistoia nelle mete da non perdere per il 2017, che tra poco più di due mesi diventerà la Capitale italiana della cultura. Sì, perché per il resto, in città e sul web, tutto tace. Basta fare un giro per le vie del centro cittadino per accorgersene: nessun cartello, neppure per annunciare quello che ci sarà. Del resto non c’è ancora traccia del programma, nonostante la proclamazione di Pistoia a Capitale della cultura 2017 sia avvenuta nove mesi fa. Niente da fare neppure per il logo, per il quale bisogna ancora da attendere. C’è tempo, siamo appena a fine ottobre. La ciliegina sull’amara torta pistoiese, però, arriva dal web. L’unico sito internet sull’argomento censito dai motori di ricerca sull’argomento è www.pistoiacultura2017.it che, a giudicare dall’intestatario del dominio, non sembra neppure riconducibile al Comune di Pistoia.

All’interno del sito si trova una sorta di vetrina della città con qualche foto e una serie di news realizzate con una grafica che definire dilettantistica è poco. Nessuna traccia di un vademecum per i turisti, né tantomeno delle iniziative e delle manifestazioni. Niente. Un confronto che diventa impietoso se prendiamo a esempio www.mantova2016.it, che è invece pieno di informazioni, dalla sezione «Eventi e mostre» a «Turismo», in sei lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, russo e francese. Eppure che la nomina a Capitale della cultura faccia bene lo dimostra proprio l’esperienza di Mantova, che nei primi nove mesi dell’anno ha fatto registrare un 20% di presenze turistiche in più con una ricaduta economica di oltre un milione e 700mila euro. Ma bisogna crederci. E Pistoia, in questo campo, sembra aver perso la fede