Incendi, si deve scavare sotto la cenere

'La Nazione' risponde ai lettori

Alessandro Antico

Alessandro Antico

Firenze, 16 luglio 2017 - E’ mai possibile che non si riesca proprio a fermare i piromani? Leggo che ogni giorno vengono appiccati incendi soprattutto in Maremma, in particolare nella zona di Castiglione della Pescaia. Un danno all’ambiente e al turismo. La Toscana è impotente? Claudio Beni, Collesalvetti

Caro signor Beni, non è la prima volta che interagisco con i lettori riguardo alla piaga degli incendi. Vuol dire che il tema è davvero molto sentito. Aggiungo un ‘purtroppo’, perché di vera piaga si tratta e perché gli strumenti a disposizione per affrontarla sono scarsi. Il problema va analizzato sotto due aspetti: quello dei piromani, l’altro è quello di un’ipotetica strategia criminale. Sottolineo ipotetica, certo, ma se l’ipotesi diventasse certezza sarebbe altrettanto preoccupante. La Toscana non ha colpe: subisce al pari di ogni altro territorio italiano. In merito ai piromani c’è poco da fare. Il piromane è una persona malata di mente che gode nel vedere il fuoco distruggere e terrorizzare. Ma prima la legge Basaglia e ora la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari non aiutano molto (uso un eufemismo) nel risolvere la questione. Restano, al massimo, la vigilanza e l’alto senso civico della comunità. Quanto all’ipotetica strategia criminale, l’unico strumento efficace sono la mente e le mani degli investigatori. Si usa il fuoco per danneggiare e pilotare il business del turismo? Se fosse così, spetterebbe alla magistratura approfondire, indagare sui minimi dettagli, investire tempo, capacità e risorse. Diamogliele. Ma non tocca alla Toscana e basta. Tocca allo Stato.