Vaticano, percorso a ostacoli

Il commento

Roma, 30 novembre 2017 - La pace non abita in Vaticano, almeno quando si parla di soldi. E al netto di un giudizio esauriente sulla vicenda accaduta ieri – al momento interlocutorio, dal classico dipendente infedele che tradisce la fiducia appropriandosi di fondi o passando all’esterno informazioni riservate, all’esito di uno scontro di potere nei Sacri palazzi – salta all’occhio come i travagli degli organismi che all’interno della Chiesa gestiscono i beni e i denari non conoscano fine.

Una maledizione? Un destino tragico e baro? O semplicemente l’ennesima puntata di una guerra intestina che non conosce requie, e anzi, più va avanti l’opera di riforma di papa Francesco più trova opposizioni e finisce per procedere per strappi. Certo è che intorno allo Ior negli ultimi trent’anni è accaduto di tutto, e buona parte dei misteri del mondo (quelli d’Italia quasi tutti) sono transitati per gli austeri stanzoni del torrione Nicolò V. Calvi, la mafia, Marcinkus, la banda della Magliana, la maxitangente Enimont per finire a David Rossi il coinvolgimento dello Ior è diventato un imprenscindibile topos lettarario per chi si voleva e si vuole occupare di misteri.

Una sorta di fiction, in cui come tutte le fiction la realtà si mescola alla fantasia. Benedetto XVI e soprattutto Bergoglio hanno provato a portare lo Ior nel consesso finanziario internazionale, che dal suo canto invocava da tempo la massima trasparenza (spesso gli stessi che tollerano nella Ue stati come Malta o il Lussemburgo e fin quando non ha deciso di andarsene la Gran Bretagna). Bergoglio ha di fatto compiuto l’opera, perché sono stati cancellati conti sospetti, i bilanci sono diventati pubblici, dall’aprile 2017 lo stato della Città del Vaticano è nella white list italiana e il Vaticano si è dotato di una autorità antiriciclaggio.

Qualche colpo di coda però c’è, come mostrano le vicende di monsignor Vallejo Balda e le frequenti dimissioni, spontanee o indotte, di presidenti o direttori generali. Fino al nuovo epilogo di questi giorni.