Il liceo e il paradosso del tetto

Il commento

Leonardo Biagiotti

Leonardo Biagiotti

Pistoia, 15 ottobre 2016 - La storia del liceo artistico Petrocchi di Pistoia, più di mille studenti, fa acqua da tutte le parti. Letteralmente. Il tetto è un colabrodo e quando piove – ma non importa scomodare gli uragani – bastano due gocce e la scuola diventa inagibile per le infiltrazioni. Gli studenti si devono accomodare in palestra e addio lezioni. Ieri mattina è successo di nuovo, con tanto di proteste e l’ennesima coda polemica.

Il problema vero è che l’immobile è della Provincia. Ma la Provincia di Pistoia, come altre, di fatto non esiste più. Non ci sono i soldi per chiudere il bilancio, senza bilancio non si può fare il bando per i lavori perché non si possono sbloccare le risorse dedicate (comunque stanziate), senza lavori gli studenti non possono fare lezione in tranquillità. E il bello è che oltre alla Provincia i fondi li hanno sia la scuola – che però non li può spendere perché destinati al funzionamento e non possono essere usati per riparare un immobile non di proprietà – sia i genitori, pronti a tassarsi pur di garantire un tetto sotto cui far studiare i loro figli. Insomma, l’ennesimo capolavoro burocratico italiano.

La pasticciata riforma delle Province ha di fatto trasformato un ente da molti già ritenuto inutile in un vero e proprio ostacolo, in spregio del buon senso e della buona volontà di chi ci lavora. Così oggi l’unica attività veramente artistica che possono fare gli studenti è guardare fuori dalle finestre e sperare che non piova. E’ l’unico metodo sicuro per avere la certezza di poter studiare e coltivare i propri sogni. Sempre che il meteo nel frattempo non si metta a fare i capricci.