Sfruttiamo meglio le occasioni

Il commento

Roberto Borgioni

Roberto Borgioni

Perugia, 24 ottobre 2016 - Ieri a Perugia hanno chiuso gli stand di Eurochocolate. Tra pochi giorni, duecento chilometri più a nord, aprirà Lucca Comics. Eventi che hanno ormai assoluta rilevanza internazionale, anche grazie al web, ma che si svolgono in due centri storici che vedono stravolta la loro quotidianità per l’arrivo in contemporanea di centinaia di migliaia di persone.

E allora tornano domande che rimbalzano anno dopo anno: il cuore antico delle nostre città è in grado di sopportare simili invasioni? C’è una compatibilità sostenibile tra i centri storici e la folla che deborda?

Eurochocolate a Perugia è un esempio chiaro: quanto paga la città in quei dieci giorni? E cosa ci guadagna? Paga, certamente, in termini di costi per la gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico, con centinaia di uomini in campo. Ma paga soprattutto in termini di viabilità: si paralizza la mobilità non solo sull’acropoli, ma anche sul Raccordo e sulle strade di periferia. Sabato e ieri l’accesso alla zona a traffico limitato è stato vietato anche alle auto dei residenti, perché i «cioccolatari» avevano invaso tutte le vie. Sicché chi ha casa in centro ha dovuto fare qualche buon chilometro a piedi prima di poter aprire l’agognato portone.

Il guadagno, invece, sta soprattutto in due aspetti: la visibilità che Eurochocolate dà a Perugia in tutto il mondo e l’introito economico. Il patron Eugenio Guarducci, qualche tempo fa, ha risposto a chi criticava l’evento dicendo: "Chiedete ai direttori delle banche quanti depositi di denaro arrivano il lunedì mattina da bar, ristoranti e pizzerie. Così capirete".

La sensazione, insomma, è che il match tra vantaggi e svantaggi finisca in pareggio. Ma di certo, dopo 23 anni, l’amore tra Perugia ed Eurochocolate non è ancora sbocciato. Però Perugia, come Lucca, può perdere occasioni di tale portata?