Sangue, l'abitudine a donare

Il commento

Adelmo Agnolucci

Adelmo Agnolucci

Firenze, 20 gennaio 2017 - L'assessore alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi, in una nota ringrazia i donatori di sangue per la grande generosità con la quale hanno risposto all’appello di carenza sangue. Questo inizio anno, a causa di maltempo, influenza, festività ha registrato un significativo calo delle donazioni, tanto che si sono dovuti moltiplicare gli appelli ad andare a donare.

Tutto ciò fa piacere perché fa emergere l’animo disponibile degli italiani e dei toscani, ma impone una riflessione: nel 2017 occorrono ancora gli appelli per andare a donare? Possibile che non si riesca a far diventare la donazione, di qualunque tipo essa sia, una prassi costante e consolidata? Quante volte siamo stati a donare e poi ci siamo fatti prendere dalla pigrizia e non siamo più tornati a fare i donatori, sottovalutando l’importanza del gesto che stavamo compiendo? Tanto ci penserà qualcun altro, ci siamo detti. Ma non è così.

E’ vero che a volte è difficile donare: la famiglia, il lavoro, le preoccupazioni o qualcosa che non è andato secondo le aspettative quando siamo andati a donare l’ultima volta, ci hanno fatto cambiare idea e modificare le priorità. Ma il qualcun altro è ciascuno di noi, e dobbiamo farcene carico tutti. L’invecchiamento della popolazione è un dato di fatto e i donatori vanno ‘in pensione’. I giovani sono fondamentali e il loro apporto è irrinunciabile. L’appello va a loro. «Fatevi avanti, siate motore di cambiamento, perché non si debbano più fare appelli straordinari». Ai meno giovani chiederei di segnalare se qualcosa non va per il verso giusto. A volte succede. E ricordiamoci di prenotare sempre la donazione. Sarà più facile fare una corretta programmazione dei consumi e dei bisogni da parte del sistema trasfusionale.

Presidente Avis Toscana