Il delfino in Arno è già una star

Il commento

Tommaso Strambi

Tommaso Strambi

Firenze, 20 febbraio 2017 - Neanche la piena, dopo le piogge dei giorni scorsi, lo ha convinto. «Vuoi mettere la buca delle orate che ho trovato qui», pare quasi di sentirlo. Con la voce di Pif o di Paola Cortellesi poco importa. Lui, ormai, è una star. La mattina i bambini della vicina scuola ‘Biagi’ si fanno accompagnare, qui, in riva all’Arno, a salutare il loro amico delfino. Sì perché è di un cetaceo sui generis che stiamo parlando. Il delfino che ha scelto di farsi pisano. In Arno. Ha risalito le acque limacciose (che poi forse così tanto non lo sono) del fiume e si è stabilito tra il ponte sull’Aurelia e quello della ferrovia. Si immerge, risale, qualche volta salta, di certo si diverte e fa divertire. Ogni giorno sono decine e decine gli auotomobilisti che accostano, estraggono lo smartphone dalla tasca o dalla borsetta e lo immortalano. Una passione intra generazionale.

E lui ci gioca su. Tanto che il presidente della Confesercenti locale, Antonio Veronese, ha persino proposto all’Università di studiare il caso e di pensare a realizzare in questo specchio d’Arno un santuario dei cetacei. «Per Pisa potrebbe diventare – chiosa – un’opportunità da sfuttare turisticamente». In attesa di una risposta, intanto, ha lanciato un concorso fotografico. Sempre che, quando passa il prossimo pullman carico di cinesi, non decidano di immortalarlo sulle loro macchine fotografiche per ‘replicarlo’ una volta tornati in Patria. Intanto, a Pisa, è scattata la corsa al nome da dare al delfino ‘casalingo’.

Il primo a lanciare la sfida è stato Davide Guadagni che, da esperto comunicatore, trattandosi di delfino ha proposto di chiamarlo Andrea, come l’aspirante ‘delfino’ del sindaco uscente Marco Filippeschi. Ma i nomi più in voga sono quelli di Rino (il condottiero Gattuso), Ranieri (il patrono della città). E se fosse femmina? Kinzica (l’eroina che salvò Pisa dall’invasione dei saraceni). La fantasia è servita. E lui, il delfino, ci salta su.