Liberarsi dai debiti è possibile

Il commento

Firenze, 19 dicembre 2017 - Liberarsi dai debiti e ripartire da zero è possibile, grazie ai procedimenti per la composizione delle crisi da sovraindebitamento, introdotti nel 2012 ed in procinto di essere aggiornati (lo scorso 14 novembre 2017 è entrata in vigore la legge delega n. 155/2017 per la riforma di tutta la materia). I destinatari di tali strumenti sono i soggetti esclusi dalla legge fallimentare - privati, consumatori e professionisti- che si trovino in stato di “sovraindebitamento”, ovvero in un asfittico circolo vizioso, oberati da debiti ai quali non riescono più a far fronte.

Preso atto delle difficoltà economiche, il legislatore ha introdotto procedure che possono consentire al privato - mediante proposte di pagamento rateizzate e che possono prevedere anche un consistente stralcio dei crediti- di rientrare dei propri debiti (cosidetti piani del consumatore e accordi di ristrutturazione). Tali proposte sono comunque soggette ad approvazione giudiziale e, in alcuni casi, all’assenso di una percentuale di creditori.

Occorre evidenziare che il debitore che avrà rispettato i patti, pagando le rate alle scadenze concordate, potrà conseguire anche l’integrale liberazione dai propri debiti residui (cosidetto beneficio dell’esdebitazione). Si tratta di un vero e proprio fresh start, che consente al privato, prima oberato dai debiti, di ripartire libero dal “peso del passato”.

La materia è in continua evoluzione e sono pertanto numerose le novità previste dalla legge delega. La riforma, infatti, estende l’applicabilità della disciplina anche ai soci illimitatamente responsabili, introduce il coordinamento delle procedure riguardanti i membri di una stessa famiglia e incrementa i casi di accesso all’esdebitazione.

Un aspetto non trascurabile concerne il beneficio dell’esdebitazione: al riguardo, la legge delega consente al debitore (meritevole) -per una sola volta- di accedere all’integrale liberazione dai propri debiti, anche quando non sia in grado di offrire alcunché ai creditori (fermo restando a carico dello stesso l’obbligo di pagare i debiti se, entro 4 anni, dovessero sopravvenire utilità).

* Pier Ettore Olivetti Rason è professore e avvocato