Darsena Europa, un'altra Tav

Caro Telegrafo

Federico Giusti

Federico Giusti

Livorno, 26 settembre 2017 - PROGETTO Darsena Europa: nuova occupazione o devastazione del territorio? Tempi di realizzazione stimati: 5 anni (inizio 2018, fine 2022), costo totale: 662 milioni, finanziamento pubblico: 467 milioni, divisi tra Regione, Autorità portuale, Stato e forse BEI. Finanziamento privato: 195 milioni Il progetto prevede l’abbattimento dell’esistente diga della Meloria e la creazione di 3 nuove dighe.

Il nuovo canale, risultante da queste nuove strutture, potrà raggiungere una profondità di 20 metri, da ottenere tramite uno sbancamento dell’attuale fondale, profondo 5 metri. Questo per garantire l’attracco al porto di Livorno per le navi portacontainer di ultima generazione, per una capacità di movimentazione di 1,6 Mteu. (1 teu = 1 container di lunghezza 20 piedi) e la costruzione di nuove banchine, piazzali, dragaggi e nuove dighe. Infine la ferrovia esistente verrà allungata fino a raggiunger i nuovi piazzali di stoccaggio ed è allo studio un nuovo tracciato che collegherebbe Livorno a Pontedera, senza passare per Pisa. Il costo iniziale per i cittadini sarebbe di 467 milioni euro, senza i probabili ritardi. Il costo stimato e la durata prevista per la realizzazione del progetto non sembrano essere giustificate dall’attuale andamento della movimentazione container del porto di Livorno, che ad esempio ha subito una flessione del 9,7% nel primo trimestre del 2017 rispetto al 2016. Ma il progetto quanti posti di lavoro creerà? E i posti di lavoro nuovi non ne distruggeranno altri con la devastazione ambientale? Non si prende in esame l’impatto ambientale dell’intera operazione, le correnti verrebbero alterate con la visuale della costa da Marina di Pisa ostruita dalla nuova mega-diga, senza considerare l’inquinamento provocato dall’attracco di navi porta container fino a 390 metri. E l’assenza di correnti potrebbe creare l’effetto mucillaggine che ha distrutto la costa adriatica creando inquinamento delle acque che dalle nostre parti risultano tra le più pulite attirando turisti. Da valutare i rischi paesaggistici, per un litorale a forte vocazione turistica.

I precedenti Tav e Mose non lasciano ben sperare. L’impatto ambientale sarebbe stato sottovalutato, per una zona che ha sofferto un’alluvione in cui otto persone hanno perso la vita. Le istituzioni regionali e nazionali sembra non si sentano in dovere di consultare la popolazione dei due comuni investititi dal progetto: Pisa e Livorno. Gli enti locali sono terminali di interessi forti a discapito della popolazione. Emblematico lo stupore del sindaco M5S di Livorno, che afferma di aver ricevuto le specifiche progetto Darsena Europa solo a decisioni prese, e l’assordante silenzio della controparte pisana. Silenzio che ricorda la costruzione della ferrovia tra Camp Darby e l’areoporto di Pisa. Grandi opere sulla nostra pelle e finanziate con soldi nostri sottratti a sanità a scuola, a welfare e a politiche di incentivo per nuova occupazione compatibile con la salvaguardia dei territori.